Proteste palestinesi contro il sequestro delle case a Gerusalemme est. La Corte suprema contro la confisca delle terre a Silwan
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Decine di palestinesi e membri di ong internazionali hanno protestato ieri nella città vecchia di Gerusalemme contro le minacce di sequestrare la casa a una famiglia palestinese per dare spazio ai coloni israeliani.
La casa, abitata da otto membri della famiglia Sub Laban, si trova a pochi passi dalla moschea di Al Aqsa.
Rafat Sub Laban vive in quella casa con i genitori, sua sorella, il cognato e i figli afferma che egli ha affittato quella casa fin dal 1953, quando la città vecchia era governata dalla Giordania.
Le autorità israeliane hanno dato mandato di sfratto a Rafat lo scorso settembre, ma Rafat si è appellato. Ma la scorsa settimana, un gruppo di poliziotti e di coloni israeliani hanno cercato di prendere possesso della casa.
Israele ha occupato la zona est di Gerusalemme durante la Guerra dei Sei giorni nel 1967 e l'ha annessa contro la volontà della comunità internazionale. Mentre i palestinesi sognano di fare di Gerusalemme est la capitale del futuro Stato di Palestina, diverse autorità israeliane, e lo stesso premier Benjamin Netanyahu, proclamano Gerusalemme "unita, non divisa" quale "capitale eterna" di Israele.
Per impossessarsi del territorio, Israele sta espandendo le attività dei coloni, mette aspre condizioni ai residenti arabi, acquista terreni, o li espropria. La comunità internazionale ha spesso condannato questa politica, ma si mostra impotente.
Alcuni giorni fa la Corte suprema israeliana ha rigettato il tentativo del municipio di Gerusalemme di confiscare una proprietà palestinese a Wadi Qaddum, nella zona di Silwan, a sud della città vecchia.
La zona di Silwan è stata spesso presa di mira dai coloni israeliani. Nel tentativo di espellere i palestinesi, essi invadono gli edifici o li occupano in modo forzato, cacciando via gli abitanti. Al presente, in Gerusalemme est vi sono almeno 300mila coloni israeliani.
12/01/2017 08:52