07/07/2010, 00.00
SRI LANKA
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Proteste contro l’indagine Onu sui crimini di guerra in Sri Lanka

di Melani Manel Perera
Per il magistrato buddista S.G. Punchihewa, le manifestazioni contro l’Onu “sono un’azione stupida e inutile. L’esecutivo cerca di coprire così tutti gli sbagli che ha fatto”. Secondo il sacerdote anglicano Marimuttu Sathivel “rappresentano un’altra azione terrorista del presente governo commessa alla luce del sole”.

Colombo (AsiaNews) – Continua nella capitale la protesta iniziata ieri davanti alla sede dell’Onu da parte di politici e cittadini per protestare contro la commissione formata sotto richiesta di Ban Ki-Moon. L’obiettivo dell’Onu è quello di verificare se durante l’ultima fase della guerra civile tra forze armate e Tigri tamil (Ltte) terminata nel maggio del 2009, sono stati commessi dal governo crimini di guerra contro l’etnia tamil.

 La protesta è guidata da alcuni membri del National Freedom Front (Nff), che fa parte dell’esecutivo, ed è appoggiata dal ministro Wimal Weerawansa. Il ministro ha dichiarato di voler proteggere il comandante delle forze armate, “colui che ha sconfitto il terrorismo”, da Ban Ki-Moon, “che vuole portarlo davanti alla Corte criminale internazionale per crimini di guerra”.

 AsiaNews ha raccolto critiche e dubbi nei confronti delle proteste. Se non ci sono stati crimini di guerra, si chiedono in molti, se non c’è niente da nascondere perché il governo ha paura delle inchieste dell’Onu?

 S.G. Punchihewa, importante magistrato buddista, afferma che “le manifestazioni sono un’azione stupida e inutile e il fatto che ci sia anche un ministro significa che hanno il pieno appoggio dell’esecutivo. C’è il rischio che vengano danneggiati tutti i cittadini del Paese”.

 Le proteste – continua - nascondono qualcosa: “Ci sono stati molti incidenti [durante la guerra civile], violazioni dei diritti umani, rapimenti, ingiustizie, uccisioni… Ora il governo cerca di coprire tutti gli sbagli che ha fatto, ingannando la gente con queste proteste. Tutto il mondo ci bollerà come una nazione senza disciplina”.

 Duri anche i commenti di Marimuttu Sathivel, sacerdote anglicano: “Le manifestazioni rappresentano un’altra azione terrorista del presente governo commessa alla luce del sole. Vogliono bloccare la commissione Onu per impedirgli di venire a sapere quello che è successo nell’area di Mullivaikal”. Mullivaikal è un villaggio nel nord del Paese dove sono stati uccisi e feriti più di 40mila civili nella fase finale della guerra civile.

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