Prosegue il piano di Israele per la costruzione di 1292 insediamenti in Cisgiordania
Peace Now: il progetto “interesserà tuta la Cisgiordania”. Previsto per oggi il rilascio dei permessi per accelerare l’iter di costruzione. Il piano governativo mira alla crescita significativa degli insediamenti nei territori palestinesi. Coinvolta anche la città di Hebron per la prima volta dal 2002.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Prosegue spedito il piano promosso dalle autorità israeliane e che prevede la costruzione di 1,292 nuovi insediamenti per coloni, nei Territori occupati della Cisgiordania. Secondo quanto riferiscono gli attivisti di Peace Now, Ong israeliana in prima linea contro l’occupazione, il governo ha dato ieri il via libera per l’inizio della nuova fase dei lavori.
Hagit Ofran, portavoce dell’Ong, sottolinea che le nuove costruzioni interesseranno “tutta la Cisgiordania”, senza fornire ulteriori dettagli sulla distribuzione. Oggi, aggiunge, le autorità dovrebbero rilasciare ulteriori permessi per accelerare l’iter di costruzione.
Le nuove unità abitative sono parte delle circa 4mila nuove case, che dovrebbero sorgere in Cisgiordania sotto la spinta del governo. Un piano che mira alla crescita significativa degli insediamenti dei coloni ebraici nei territori palestinesi. Il 16 ottobre un comitato israeliano ha approvatoi permessi per 31 case di coloni a Hebron. Si tratta del primo via libera per il centro più sensibile della Cisgiordania dal 2002 a oggi. Diverse centinaia di coloni israeliani vivono nel cuore di Hebron, sotto una imponente guardia armata dell’esercito israeliano. Tutto intono vivono circa 200mila palestinesi.
Le nuove unità abitative a Hebron dovrebbero sorgere attorno a Shuhada Street; un tempo nell’area sorgeva un importante mercato di strada, che conduceva a un luogo santo in cui, secondo la tradizione, sarebbe stato sepolto l’Abramo biblico. Oggi la strada è un gran parte interdetta all’accesso dei palestinesi.
Le Nazioni Unite e la grande maggioranza della comunità internazionale considerano illegali tutte le colonie israeliane in Cisgiordania e a Gerusalemme est secondo il diritto internazionale. Il 23 dicembre scorso, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato la risoluzione 2334, richiedendo allo Stato israeliano di interrompere in via immediata e totale ogni attività di insediamento nei Territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme est.
I colloqui di pace si sono interrotti nel 2014, innescando una escalation di violenze di fronte alle quali si è rivelata sempre più evidente l’inerzia (o impotenza) della comunità internazionale.