Proibito il movimento di Naval’nyj. Il blogger cessa lo sciopero della fame nel lager
L’organizzazione dei sostenitori, che si preparavano alle elezioni, bollata come “estremista”. Per i medici, la situazione sanitaria di Naval’nyj è preoccupante. Richiesto il ricovero in un centro medico a Mosca. Proibito “lavorare per il nemico” a tutti gli operatori russi delle sedi diplomatiche americane, e anche di altri Paesi occidentali. Putin giudica gli Usa “un Paese non amico”.
Mosca (AsiaNews) - La procura generale ha chiesto ieri in tribunale di proibire le attività del Fondo per la lotta alla corruzione, il gruppo dei sostenitori di Aleksej Naval’nyj. Il Fondo è accusato di essere una “organizzazione estremista”, una definizione che ormai in Russia si applica a qualunque realtà sgradita al governo.
Il tribunale centrale di Mosca non ha ancora preso una decisione definitiva, che appare comunque scontata. L’attività del gruppo è stata sospesa, come confermato dal suo direttore Ivan Ždanov sul canale Telegram Komandy 29, dedicato alla campagna elettorale dei navalnisti.
La richiesta della procura si appella all’art.10 della legge 114 contro l’estremismo, il divieto alle attività comporta anche la proibizione di “organizzare riunioni, manifestazione, prendere parte a campagne elettorali, referendum, utilizzare conti correnti bancari ecc.”. in seguito a tali richieste, sui social collegati ai gruppi di Naval’nyj si comunica che “a partire da oggi, su queste pagine non verranno più diffuse informazioni, che vengono congelate. A presto cambieremo nome e diventeremo il più possibile anonimi, e così sarà per tutti i siti collegati ai nostri gruppi elettorali”.
Nello scorso week-end (24-25 aprile) sono stati arrestati oltre 70 sostenitori di Naval’nyj. La maggior parte dei casi sono in collegamento con le manifestazioni del 21 aprile a sostegno del blogger detenuto a Vladimir. Un esponente del partito liberale Yabloko, Lev Šlossberg di Pskov, ha pubblicato una lista di cittadini che in questi giorni hanno ricevuto visite della polizia, sottolineando che si tratta solo di partecipanti alle azioni di protesta in favore di Naval’nyj.
Lo stesso Aleksej Naval’nyj si trova ancora nell’ospedale carcerario della città di Vladimir, e nei suoi confronti sono state applicate norme di particolare attenzione in seguito alle “quattordici infrazioni” al regolamento del campo di detenzione IK-2 di Pokrov, dove l’oppositore avrebbe rifiutato più volte di rifarsi il letto, o di guardare per terra durante le ispezioni.
Naval’nyj ha comunicato di aver interrotto il digiuno di protesta iniziato lo scorso 31 marzo, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. Circa 100 persone in tutta la Russia continuano invece a digiunare per solidarietà nei suoi confronti, e ad essi si sono associati anche politici stranieri, esponenti della cultura, premi Nobel e alcune star di Hollywood.
Dopo aver analizzato la sua documentazione medica, cinque medici personali di Naval’nyj si sono rivolti al direttore del Servizio carcerario federale Aleksandr Kalašnikov, chiedendo di “trasferire Naval’nyj in un ospedale multifunzionale della città di Mosca, il centro con le maggiori competenze di tutta la Federazione Russa”. L’appello è stato pubblicato sul sito di Novaja Gazeta. I medici giustificano tale richiesta con “la gravità delle condizioni del paziente, il lungo periodo di digiuno e le complicazioni diagnostiche che evidenziano i rischi per la sua vita”. I medici lamentano di non aver potuto visitare direttamente il paziente, anche se hanno potuto consultare i documenti medici; il 20 aprile Naval’nyj era stato visitato da un gruppo di medici civili di Vladimir.
I medici che lo hanno visitato, hanno riscontrato in Naval’nyj due ernie alla spina dorsale, problemi ai terminali nervosi delle gambe e cisti al fegato, oltre a una serie di anomalie nei valori sanguigni. Il neurochirurgo ha consigliato di procedere a un’operazione quanto prima possibile. Nelle conclusioni dell’analisi si legge: “Siamo giunti alla conclusione che le cure predisposte non possono essere ritenute ottimali; è indispensabile stabilire una diagnosi precisa, assicurare una corretta fuoruscita dalla condizione di digiuno, e soprattutto utilizzare mezzi più contemporanei per affrontare le sindromi di dolori articolari”.
Le polemiche internazionale su Naval’nyj, insieme ad altre problematiche quali la tensione ucraina nel Donbass, hanno portato il presidente Putin a dichiarare gli Stati Uniti “Paese non amico”. A tutti gli operatori russi presso le sedi diplomatiche americane, e anche di altri Paesi occidentali, è stato proibito di “lavorare per il nemico”. Gli Usa hanno chiuso tutte le rappresentanze consolari minori in varie città della Russia. Il governo russo si riserva anche di rivedere il numero dei permessi diplomatici a cittadini stranieri sul territorio nazionale.
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