Profughi e alluvionati: gli obiettivi della Caritas Sri Lanka
“Lo sviluppo umano – spiega p. Sigamony – è un programma continuo, che la Caritas Sri Lanka porta avanti da molti anni. Le famiglie di questo Paese sono state distrutte dalla guerra, da cui solo adesso si stanno riprendendo. Questo significa che dobbiamo occuparci degli sfollati interni (Idp – Internally Displaced People), che da tempo cercano di ricominciare una nuova vita. E insieme a loro, del reinsediamento delle vittime delle alluvioni e dell’educazione dei bambini”.
Secondo l’ultimo censimento, ci sarebbero ancora più di 327mila Idp in Sri Lanka, relativi al conflitto conclusosi nel maggio 2009. Almeno 195mila persone sarebbero tornate nelle loro zone, ma senza alcun tipo di assistenza e protezione.
Le alluvioni di gennaio hanno colpito almeno 1,25 milioni di persone, 11 sono rimaste uccise e altre 3 sono ancora disperse. Solo nel mese di gennaio più di 300mila srilankesi sono stati sfollati a causa delle inondazioni e dalle piogge torrenziali che hanno distrutto le loro case. I distretti più colpiti sono quelli di Bastticaloa, Trincomalee, Anuradhapura, Kandy, Badulla, Mannar, Chillaw e Vanni, dove l’intervento della Caritas Sri Lanka è stato immediato.