Presidenziali, primo dibattito televisivo: fedeltà all’isola ed economia
I due candidati alla presidenza di Taiwan si sono scontrati sulla “questione cinese” e sull’economia locale. Alle urne il prossimo marzo, risultati ancora in bilico.
Taipei (AsiaNews/Agenzie) – La fedeltà nei confronti di Taiwan, la “questione cinese” e la protezione di industria ed agricoltura locale: sono i temi dibattuti ieri dai due candidati alla presidenza taiwanese, il nazionalista Ma Ying-jeou ed il democratico Frank Hsieh Chang-ting, durante il primo dibattito televisivo mai trasmesso sull’isola.
Nel corso dello scontro, Hsieh ha accusato il rivale di essere “poco fedele alla popolazione” ed ha ricordato gli avvicinamenti compiuti dal Kuomintang [il partito nazionalista] nei confronti della Cina. Ma ha difeso la sua nascita (avvenuta ad Hong Kong) ed ha sottolineato: “Sono taiwanese al 100 %”.
Inoltre, il leader del Kmt ha definito “necessari” gli scambi con Pechino ed ha promesso “nell’integrità nazionale” di aprire nuove rotte commerciali con gli industriali cinesi. Entrambi hanno dichiarato di voler migliorare la situazione dell’economia locale, proteggendo in primo luogo coltivatori ed industrie.
Il voto presidenziale sull’isola è previsto per la metà di marzo. Dopo la cocente sconfitta del Partito democratico alle ultime elezioni legislative, gli analisti si attendono una vittoria del Kuomintang anche per la carica più importante del Paese. Tuttavia, Hsieh è considerato un buon candidato ed ha dalla sua parte una buona fetta della borghesia taiwanese.
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