Premio ‘Eccellenza nel sociale’ a p. Kannanthanam, attivista per lebbrosi, terremotati e ciechi
Il sacerdote ha donato la somma di denaro a un disabile che sta costruendo la propria casa. Il religioso lavora con lebbrosi, malati di Aids, disabili, carcerati, dipendenti da droghe e alcol, persone con problemi di vista. Ha fondato un’associazione per i terremotati del Nepal. La sua campagna per la “donazione della vista” ha raccolto migliaia di adesioni in tutto il mondo.
Mumbai (AsiaNews) – I carmelitani di Maria Immacolata (Cmi) in India hanno premiato p. George Kannanthanam con il “P. Jose Alex Award per l’eccellenza nel lavoro sociale”. La cerimonia di consegna del titolo, assegnato ogni due anni, è avvenuta al Rajagiri College of Social Science il 10 gennaio scorso. P. Kannanthanam, noto attivista sociale in India e all’estero, viene premiato per “i suoi 30 anni di servizio per l’emancipazione delle persone nelle periferie”.
Il premio “P. Jose Alex” è stato consegnato da p. Jose Kuriedath, provinciale dei carmelitani, durante la Conferenza nazionale sulle migrazioni e l’inclusione sociale nel campus di Rajagiri, l’ospedale dei carmelitani. Esso consiste in una somma di denaro di 100mila rupie [1.270 euro, ndr], un cimelio e un certificato. P. Kannanthanam ha deciso di donare il denaro al signor Rajesh, un disabile paralizzato di Calicut, per aiutarlo a completare la costruzione della sua casa.
La costruzione di abitazioni è solo una delle decine di iniziative riconducibili al sacerdote clarettiano. Originario del Kerala, da anni egli risiede a Bangalore, nel Karnataka, dove ha fondato una serie di organizzazioni per aiutare gli ultimi della società indiana e anche le popolazioni colpite da disastri naturali all’estero. Il suo impegno sociale si estende dal Kerala, al Tamil Nadu, al Karnataka, fino al Nepal, dove è stato tra i primi a portare soccorso ai terremotati nel 2015. Le associazioni da lui fondate sono attive in opere di sostegno in Sri Lanka, Filippine, Cina e Stati Uniti.
P. George lavora con lebbrosi, malati di Aids, disabili, carcerati, dipendenti da droghe e alcol, persone con problemi di vista. Egli ha iniziato a occuparsi di poveri ed emarginati nel 1988, quando era ancora un seminarista. In quell’anno ha fondato la “Hope Society” per la cura di alcolisti e tossicodipendenti. Nei successivi 12 anni ha vissuto a Sumanahalli (Bangalore) con I lebbrosi, dove ha aperto un centro. Nel frattempo, nel 1992 ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale e ha avviato i centri “Support” a Bangalore e Belgaum per le persone affette da Hiv. Nel 2004 è intervenuto in sette villaggi del Tamil Nadu colpiti dallo tsunami con gruppi di assistenza e riabilitazione. Nel 2009 ha gestito i soccorsi durante le alluvioni in Karnataka e nel 2018-2019 in Kerala.
Nel 2015 ha lanciato l’associazione “Bangalore Cares for Nepal”, con cui ha portato soccorso e sollievo alle popolazioni colpite dal sisma. Nel 2013 ha creato “Project Vision”, un programma per la riabilitazione dei non vedenti e la donazione degli organi. Alla sua campagna di “donazione della vista” hanno aderito migliaia di persone in tutto il mondo e quest’anno è stata creata la prima clinica per la cura dei non vedenti.
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