Premio Nobel a Bob Dylan. Voci di approvazione e di gioia dal mondo asiatico
L’Accademia di Stoccolma ha riconosciuto un grande valore letterario e universale ai testi delle canzoni del cantante americano. Salman Rushdie: “Ottima scelta”. Rezaul Hasan Laskar: “Potere poetico straordinario”. Ma ci sono anche voci critiche.
Stoccolma (AsiaNews/Agenzie) - In Asia Twitter sembra essere impazzito: come racconta un cronista dell’Hindustan Times, contando i moltissimi tweet usciti subito dopo la notizia dell’assegnazione del Nobel, “i testi di Dylan hanno catturato lo spirito di ribellione, di dissenso e di indipendenza. Hanno influenzato molte generazioni dagli anni 60 in poi”; “L’assegnazione del Nobel a Bob Dylan dimostra come davvero sia riuscito a cambiare i tempi”; “Spero che tutti gli scrittori adesso trasformino i loro testi in canzoni”.
La decisione del Nobel al cantante degli anni 60 ha scatenato forti reazioni, positive e negative. Molti definiscono la scelta inadeguata e anacronistica contestando il fatto che la musica non è letteratura. Altri invece hanno accolto la notizia con favore attribuendo ai testi di Dylan una grande forza poetica. Infatti il premio è stato assegnato proprio al cantante “per aver creato”, come si legge nella motivazione, “nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana”. Si aggiunge: “Egli ha restituito dignità alla tradizione orale. Dagli inizi degli anni Sessanta ha creato, in parole e musica, un universo illimitato, che ha pervaso il globo”. Senza dubbio l’influenza di Dylan sulla cultura occidentale è stata molto forte. Un gran numero di opere letterarie, in prosa o in poesia, hanno tratto ispirazione dal suo lavoro e altrettanti titoli sono stati “rubati” alle sue canzoni.
Lo scrittore indiano naturalizzato inglese Salman Rushdie – citato egli stesso tra i candidati al premio – ha twittato: “Ottima scelta. Dylan è l’eccellente erede della tradizione bardica”.
In generale il mondo asiatico sembra plaudire ad una scelta così inaspettata e un po’ controcorrente. Rezaul Hasan Laskar, giornalista di Nuova Delhi, definisce Bob Dylan “un uomo dal potere poetico straordinario”. Citando le opere “Tarantula” e “Chronicles” il giornalista indiano sottolinea il fatto che Dylan non sarà ricordato per essere stato uno dei più grandi cantanti dell’era del rock’n’roll, ma piuttosto per l’impatto che i suoi testi hanno avuto sui fan di tutto il mondo proprio in quell’epoca. Da ricordare tra l’altro che nel 2008 il cantante aveva vinto il premio Pulitzer per il suo “profondo impatto sulla musica popolare e sulla cultura americana segnato da testi di una forza poetica straordinaria”.
Da registrare anche delle voci controcorrente. Lo scrittore americano Norman Mailer ha commentato: “Se Dylan è un poeta, io sono un giocatore di basket. Una farsa. Una mancanza di discernimento”. Ancora, Pierre Assouline, scrittore membro dell’accademia Goncourt, esprime tutto il suo disappunto dichiarando “Attribuirgli il Nobel per la letteratura è deprimente. Io amo Dylan ma i suoi testi non sono opere letterarie. Trovo che l’Accademia svedese sia ridicola. E’ un atteggiamento sprezzante per gli scrittori”.