Premier di Taipei: Amo la Cina, ma sostengo l’indipendenza di Taiwan
È la prima volta in pubblico che un premier sostiene la totale autonomia dell’isola, che quasi senz’altro scatenerà l’ira di Pechino. L’ufficio della presidenza di Tsai Ing-wen ha rincarato la dose, pur affermando la sua dedizione alla pace nella regione e al mantenere la stabilità nello Stretto di Taiwan.
Taipei (AsiaNews/Agenzie) - Il premier taiwanese William Lai Ching-te ha dichiarato ufficialmente che egli sostiene l’indipendenza dell’isola di Taiwan e che questo sua posizione non è antitetica al suo essere “pro-Cina, amando Taiwan”.
Lai, del Partito democratico progressista (Dpp), ha espresso le sue idee ieri al suo primo rapporto amministrativo davanti al parlamento di Taipei, rispondendo ad alcune domande dell’opposizione. “Sono un politico che sostiene l’indipendenza di Taiwan” ha detto, “ma sono anche un pragmatico teorico a favore dell’indipendenza di Taiwan”.
“Essere pro-Cina e amare Taiwan significa mostrare buona volontà e stendere la mano alla Cina in un modo amichevole, mantenendo Taiwan al centro”. Ciò che è più importante, ha ancora spiegato, è continuare gli scambi con “la Cina, le autorità di Pechino”.
Lai è la prima persona nella sua posizione che rivendica in pubblico l’indipendenza di Taiwan, una questione che quasi senz’altro susciterà l’ira di Pechino, soprattutto in questo momento, a poche settimane dal Congresso del Partito comunista cinese.
Pechino considera Taiwan una “provincia ribelle” e ha sempre minacciato di attaccarla militarmente se il suo governo osa dichiarare l’indipendenza.
Taiwan è stata la sede della Repubblica di Cina dal 1949, dopo la presa di potere di Mao Zedong e la fuga di Chiang Kai-shek sull’isola. Negli anni ’70, l’Onu ha riconosciuto la Repubblica popolare cinese e Pechino come membro dell’Onu, rigettando il riconoscimento diplomatico della Repubblica di Cina, accettato da una ventina di Paesi, fra cui il Vaticano.
Negli anni Taiwan è riuscita a costruirsi una democrazia, con un governo autonomo e un parlamento eletto.
Pechino, pur avendo minacciato di continuo un’invasione militare, coltiva forti rapporti economici, aerei, postali, navali con l’isola. Tali rapporti sono basati sul principio della “unica Cina”, ossia che il continente e l’isola appartengono alla stessa entità, lasciano in secondo piano il modo in cui si intende tale unità.
Lo scorso maggio, dopo la sua vittoria a presidente, Tsai Ing-wen, anch’essa del Dpp, non ha espresso la sua adesione al principio della “unica Cina” facendo infuriare il governo di Pechino.
Ieri, l’ufficio della presidente ha diffuso una dichiarazione dicendo che il governo di Tsai Ing-wen non ha mai cambiato la sua posizione sul fatto che “la Repubblica di Cina è una nazione indipendente e sovrana”, né ha cambiato la sua dedizione alla pace nella regione e al mantenere la stabilità nello Stretto di Taiwan.
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