Poso, donne musulmane e cristiane insieme per la pace nelle Sulawesi
Jakarta (AsiaNews) - Donne semplici, provenienti dalle campagne, in grande maggioranza con un basso livello di istruzione ma desiderose di far prevalere il senso civico, la giustizia e la ricerca della pace, in un'area a lungo martoriata da violenze confessionali e teatro di una fragile tregua. Sono le partecipanti alla recente Poso Women Conference, che si è tenuta dal 25 al 27 marzo nella cittadina portuale delle Sulawesi centrali in Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo in cui i cattolici costituiscono una piccola minoranza (3% circa). Oltre 450 donne, provenienti da 70 villaggi sparsi in 14 sotto-distretti della reggenza di Poso hanno aderito all'iniziativa, nel primo raduno di massa dalla firma dell'armistizio fra i due fronti islamo-cristiano.
Interpellata da AsiaNews Lilan Gogali, del comitato organizzatore e membro dell'ong Mosintuwu Institute, sottolinea la presenza di molte donne "comuni", molte delle quali provenienti da villaggi sparsi in zone remote che hanno lasciato "per la prima volta" per essere presenti. Di contro, solo una piccola parte ha potuto studiare in università e si è laureata. Per raccogliere una così ampia adesione, l'attivista nelle scorse settimane ha viaggiato e incontrato un migliaio di donne della popolazione indigena.
Da questa esperienza, racconta, abbiamo potuto imparare molto "della storia locale delle donne di Poso e abbiamo potuto sensibilizzarle alla nostra iniziativa". L'obiettivo era diffondere lo spirito di pluralismo e rafforzare la morale, in un'ottica multiculturale e interconfessionale.
Nel corso della Poso Women Conference sono state affrontate diverse tematiche, fra cui: diritti civili al femminile; la protezione di donne e bambini; la partecipazione politica del gentil sesso; il loro ruolo nella conservazione dei valori e dell'identità; il contributo nello sviluppo economico e nella solidarietà, oltre che nel cammino di pace.
Alla base dell'iniziativa, vi sono i continui focolai di tensione confessionale fra cristiani e musulmani nelle Sulawesi, alimentato da un clima di sfiducia fra le due comunità e dal ripetersi di episodi che acuiscono lo scontro. Tuttora si verificano conflitti a fuoco o sparatorie, che si concludono con la morte di vittime innocenti da entrambe le parti (cristiani e musulmani). Scopo della conferenza, conclude Lilan Gogali, è di trasmettere le istanze locali a più alto livello, presso la Commissione pro diritti umani delle donne (Komnas Perempuan) a Poso e nelle Sulawesi centrali, fino alle massime sfere politiche e istituzionali a Jakarta.
Dal 1997 al 2001 l'isola di Sulawesi e le vicine Molucche sono state teatro di un conflitto sanguinoso fra cristiani e musulmani. Migliaia le vittime delle violenze; centinaia le chiese e le moschee distrutte; migliaia le case rase al suolo; quasi mezzo milione i profughi, di cui 25mila nella sola Poso. Il 20 dicembre 2001 è stata sottoscritta una tregua fra i due fronti - nella zona cristiani e musulmani si equivalgono - firmata a Malino, nelle Sulawesi del Sud, attraverso un piano di pace favorito dal governo. Tuttavia, la tregua non ha fermato episodi sporadici di terrore che hanno colpito pure vittime innocenti; fra i vari casi ha sollevato scalpore e indignazione in tutto il mondo l'uccisione di alcuni pastori durante le funzioni del fine-settimana e la decapitazione di tre ragazzine mentre si recavano a scuola, per mano di estremisti islamici nell'ottobre 2005.