Piovono accuse e arresti per la “cricca” di Shanghai
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Continua la decapitazione del gruppo dirigente di Shanghai. Ieri fonti governative hanno comunicato le dimissioni di Fan Deguan, segretario generale del comitato cittadino del locale Partito comunista.
Fan ha avuto una brillante carriera che lo ha portato dal posto di vice direttore scolastico a diventare uno dei più eminenti dirigenti del Partito locale e tra i più stretti collaboratori dell’ex segretario del Partito, Chen Liangyu. Chen è stato rimosso dall’ufficio e dalle altre cariche a settembre con l’accusa di essere coinvolto nell’appropriazione di circa 10 miliardi di yuan destinati alle pensioni sociali cittadine. Il denaro sarebbe stato “stornato” ed utilizzato a favore di attività imprenditoriali o di speculazioni.
Da luglio questa accusa ha colpito numerosi alti funzionari pubblici e del Partito e imprenditori di Shanghai. Il 23 gennaio il Partito ha annunciato l’espulsione di Qiu Xiaohua, ex direttore dell’Ufficio nazionale di statistica, accusato di corruzione, di comportamento depravato e di avere più di una moglie. Già considerato tra i massimi economisti del Paese, era stato rimosso d’improvviso dall’incarico il 12 ottobre, dopo essere stato vice direttore dal 1999 e direttore dal marzo 2006. Secondo fonti ufficiose avrebbe agito d’accordo con Zhang Rongkum, direttore non esecutivo della Shanghai Electric e della Shanghai Fuxi Investment e 16° uomo più ricco del Paese, arrestato con l’accusa di avere ricevuto 3,2 miliardi di yuan sottratti ai fondi per le pensioni per fare investimenti. Qiu avrebbe ricevuto una casa in dono da Zhang.
La scorsa settimana la polizia ha arrestato di nuovo l’imprenditore Chau Ching-ngai, per corruzione e illeciti fiscali. L’11 gennaio è stato reso noto l’arresto di Li Songjian, ex presidente del Mingyuan Group e direttore non esecutivo della Shanghai Electric, accusato dell’appropriazione di 50 milioni di yuan dei fondi pensionistici della Shanghai Electric, utilizzati per l’acquisto di quote di società. All’inizio del mese è stato pure arrestato Tang Haigen, capo di due società, per avere stornato 200 milioni di yuan di fondi societari utilizzandoli per acquisti immobiliari.
Nel 2006 a Shanghai ci sono state oltre 200 indagini penali su funzionari pubblici per peculato e corruzione, che hanno coinvolto 495 funzionari governativi e dirigenti di imprese statali, 81 dei quali sono stati arrestati. Zhang Weimin, ex capo dell’Amministrazione di Shanghai per il monopolio del tabacco del distretto di Jiading, è stato condannato a 20 anni di carcere per avere ricevuto 3 milioni di yuan per corruzione e per la “sparizione” di 13 milioni di fondi societari.
L’attuale leadership cinese ha lanciato una vasta campagna contro la corruzione nel Partito. Proprio ieri il Consiglio di Stato, presieduto dal premier Wen Jiabao, ha disposto accertamenti per corruzione sull’Amministrazione statale per gli alimenti e i medicinali e sul suo ex capo Zheng Xiaoyu.
Tuttavia analisti ipotizzano che la lotta contro la “cricca di Shanghai” rappresenti il tentativo, da parte del presidente Hu Jintao, di smantellare il potere dell’ex presidente Jiang Zemin, già sindaco della città e che conosce tutti i leader coinvolti. Per la fine dell’anno è previsto il 17° Congresso dal Partito comunista e secondo varie fonti Hu intende consolidare il suo potere ma incontra l’opposizione di ambienti legati a Jiang. In quest’ottica, le accuse contro la cricca di Shanghai sarebbero funzionali a diminuire il potere degli oppositori per cercare un vantaggioso compromesso.
C’è attesa per la riunione del Partito comunista di Shanghai, fissata per maggio, per vedere chi sarà il nuovo Segretario del Partito. Ora la carica è ricoperta ad interim dal sindaco Han Zheng, ma si attende di vedere se terrà l’incarico o sarà rimpiazzato da qualcuno più vicino a Hu. (PB)