01/02/2013, 00.00
CAMBOGIA
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Phnom Penh, una folla commossa rende l’ultimo saluto a re Sihanouk

Questa mattina è iniziata la cerimonia funebre, con una parata per le vie della capitale cambogiana. Il prossimo 4 febbraio verrà bruciata la pira, che sarà accesa dalla moglie e dal figlio erede al trono. Tristezza fra la gente, che celebra una figura controversa, ma capace di “portare la pace alla nazione”.

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - Questa mattina centinaia di migliaia di cambogiani si sono riuniti per le vie di Phnom Penh per assistere all'inizio della cerimonia funebre di re Norodom Sihanouk, morto lo scorso 15 ottobre a Pechino, dove ha trascorso gli ultimi 15 anni di vita. Un carro funebre ha trasportato il corpo imbalsamato dell'anziano monarca per le strade della capitale, salutato da una folla commossa e partecipe. La salma verrà infine trasportata al crematorio, dove il prossimo 4 febbraio si terrà l'atto finale della lunga cerimonia: il rogo della pira, che verrà accesa dalla moglie e dal figlio - e successore al trono - re Norodom Sihamoni.

Re Sihanouk è morto nella capitale cinese - dove viveva da tempo - per un attacco cardiaco all'età di 89 anni. Stamane 101 colpi di cannone hanno salutato l'inizio della processione, mentre all'alba i cittadini assiepati ai bordi delle strade hanno acceso lumi e candele per illuminare il percorso. Lo scrigno d'oro contenente il corpo è stato sistemato su un carro anch'esso dorato e circondato da alti ufficiali vestiti di bianco, il colore del lutto in Asia.

Buth Nakry, 63enne cambogiano, fra i tanti cittadini mischiati alla folla ha dichiarato all'Afp di essere "profondamente triste" perché "presto il re-padre se ne andrà" per sempre. Egli aggiunge che si tratta di una "grandissima perdita per tutti noi", perché l'anziano monarca "ha saputo portare la pace alla nazione".

Figura controversa che ha segnato, nel bene e nel male, la storia dell'ultimo secolo della Cambogia, a re Sihanouk va riconosciuto il merito - grazie anche alla sesta e ultima moglie Monique - di aver riaperto le relazioni diplomatiche con la Santa Sede, nel 1994. Egli era nato il 31 ottobre del 1922 dal re Norodom Suramarit; nel 1941 Sianouk viene incoronato principe dai francesi, che sperano di poterlo dominare. Ma dopo la guerra egli inizia una campagna per l'indipendenza del suo Paese, che arriva al successo nel 1953. Egli allora abdica in favore del padre, assumendo il posto di primo ministro.

Di lui sono famose le continue dimissioni e i continui ritorni. Negli anni '60 e '70 il Paese viene coinvolto nella Guerra combattuta sul suolo vietnamita e poi in tutta l'Indocina. Nel '70, Lon Nol, uno dei suoi generali, sostenuto dagli Stati Uniti, prende il potere e Sihanouk fugge a Pechino. Qui - grazie all'appoggio della Cina - si allea con i Khmer rossi. Nel '75 i Khmer rossi di Pol Pot riprendono la Cambogia. Sihanouk ritorna come re, ma è messo agli arresti domiciliari nel suo palazzo, mentre il Paese soffre per la dittatura comunista che provoca la morte di quasi due milioni di persone. In seguito, Sihanouk condannerà l'operato dei Khmer rossi. Nel '79 i vietnamiti sconfiggono i Khmer rossi e nel periodo di incertezza, Sihanouk si rifugia a Pechino, per ritornare in Cambogia nel '93, con l'avvento di uno Stato democratico, sponsorizzato dall'Onu. Negli ultimi anni della sua permanenza nel Paese egli ha cercato di comporre le divisioni e le lotte fra varie fazioni - fra cui quella di suo figlio Norodom Ranariddh - e l'uomo forte Hun Sen, ma senza molto successo. Nel 2004 egli ha abdicato a favore di suo figlio Sihamoni e ha vissuto spesso a Pyongyang o a Pechino. 

 

 

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