Peshawar: miliziani attaccano aereo in fase di atterraggio, un morto e due feriti
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Uomini armati hanno aperto il fuoco contro un aereo passeggeri in fase di atterraggio, uccidendo una donna e ferendo due membri dell'equipaggio; l'attacco è avvenuto ieri nel Pakistan nord-occidentale, un'area problematica e da tempo teatro di violenze, ed è una risposta dei miliziani all'offensiva dell'esercito di Islamabad contro il terrorismo islamista. Il volo della Pakistan International Airlines era partito da Riyadh, in Arabia Saudita, e si trovava in fase di atterraggio all'aeroporto di Peshawar; l'arrivo era previsto per la tarda serata di ieri quando, in fase di approccio alla pista e con a bordo oltre 170 persone, è stato investito da una selva di proiettili. Le autorità pakistane riferiscono che la fase di atterraggio dell'aereo si è svolta regolarmente, ma aggiungono anche che "si è sfiorata la catastrofe", perché si trovava a soli 1500 metri da terra quando sono stati esplosi i colpi. Al momento non si conosce ancora l'identità degli assalitori e non vi sono state rivendicazioni ufficiali. "I colpi sono stati esplosi dal di fuori dell'aeroporto - sottolinea Mashud Tajwar, portavoce della compagnia aerea - una donna passeggero e due steward sono stati feriti, la donna è deceduta in seguito in ospedale".
La polizia, che ha circondato l'area attorno all'aeroporto e lanciato una caccia all'uomo per individuare i responsabili, rende omaggio al sangue freddo del pilota. Intanto i vertici del Bacha Khan International Airport di Peshawar hanno sospeso per qualche tempo le attività, in attesa di ripristinare la sicurezza.
Quello di ieri è il secondo attacco degli estremisti islamici contro un aeroporto in Pakistan nelle ultime settimane; di recente i talebani hanno assaltato lo scalo di Karachi, nel sud del Paese, provocando vittime e mettendo forse la parola fine al dialogo di pace fra islamisti e governo pakistano. L'attacco di Peshawar di ieri è giunto a poche ore di distanza dalla morte di tre persone, in un attacco suicida avvenuto nel North Waziristan, il primo nella regione tribale da quando l'esercito ha lanciato una vasta operazione militare contro i talebani e altri gruppi armati. Fonti delle Nazioni Unite riferiscono che le nuove violenze fra esercito e talebani potrebbero causare oltre mezzo milione di sfollati e invitano Islamabad ad autorizzare l'ingresso e l'intervento nell'area delle agenzie umanitarie.
A gennaio il governo ha gettato le basi per l'avvio di un dialogo di pace con il Tehreek-e-Taliban Pakistan (Ttp), cui è seguita la presentazione nelle settimane successive del primo Codice di condotta in materia di Sicurezza nazionale. La tregua fra governo e talebani è scaduta il 16 aprile scorso, ma gli islamisti hanno confermato il proposito di continuare le trattative. Nel contesto dei colloqui i talebani chiedono il rilascio di centinaia di prigionieri, il ritiro dell'esercito nelle zone tribali al confine con l'Afghanistan e l'introduzione della legge islamica (sharia) nel Paese.
Con più di 180 milioni di abitanti (di cui il 97% professa l'islam), il Pakistan è la sesta nazione più popolosa al mondo e seconda fra i Paesi musulmani dopo l'Indonesia. Circa l'80% è musulmano sunnita, mentre gli sciiti sono il 20% del totale. Vi sono inoltre presenze di indù (1,85%), cristiani (1,6%) e sikh (0,04%). Dall'inizio della campagna di violenze dei talebani pakistani nel 2007 sono state uccise più di 6.800 persone in attentati, esplosioni e omicidi mirati in tutto il Paese.