Peshawar, colpi d’arma fuoco contro cristiani. Avevano comprato casa in un quartiere musulmano
La polizia ha arrestato i figli del principale responsabile dell’agguato, che è ancora in libertà. Nadeem Joseph aveva comprato l’abitazione lo scorso mese. Ricoverati in ospedale, egli e sua suocera sono fuori pericolo. Atto di intolleranza, ma gli aggressori sono anche trafficanti di cocaina.
Peshawar (AsiaNews) – Due membri di una famiglia cristiana sono stati feriti a colpi d’arma da fuoco per aver comprato casa in un quartiere musulmano. L’aggressione, da parte di alcuni vicini musulmani, è avvenuta il 4 giugno nella colonia cittadina di Sawati Phatak. Ieri la polizia ha arrestato diversi membri della famiglia responsabile dell’agguato. Salman Khan, il capofamiglia, è ancora a piede libero e le Forze dell’ordine sono sulle sue tracce.
Un mese fa, Nadeem Joseph aveva acquistato la casa per circa 600mila rupie (3242 euro), trasferendosi con i propri familiari nella nuova abitazione a fine maggio. Una volta scoperto che il 50enne e la sua famiglia erano cristiani, Salman Khan si è presentato da loro dicendo che dovevano abbandonare subito l’abitazione perché quello è un quartiere musulmano e i cristiani (come gli ebrei) sono nemici dell’islam.
Per giorni, Salman e i suoi figli si sono accaniti contro Nadeem e i suoi cari, minacciando severe conseguenze se la famiglia cristiana non avesse lasciato la casa.
Il giorno dell’attentato, Salman si è presentato a casa di Nadeem dandogli un ultimatum di 24 ore. Il fedele cristiano ha risposto che egli e i suoi familiari avevano il diritto di vivere dove volevano e che non sarebbero andati via.
Notando che Salman e i suoi figli avevano delle armi da fuoco, Nadeem è corso a chiamare la polizia, ma prima di riuscirci è stato colpito al ventre da una pallottola. Gli aggressori hanno rivolto poi le armi contro gli altri membri della sua famiglia, ferendo alla spalla sua suocera.
Nessuno degli altri residenti è intervenuto per soccorrere i cristiani aggrediti. Dopo aver chiamato il Pronto intervento, un’ambulanza ha trasportato Nadeem e sua suocera al Lady Reading Hospital, dove sono tuttora ricoverati, ma fuori pericolo. Dal letto dell’ospedale, egli ha denunciato l’accaduto agli agenti di polizia.
Per Khalid Shahzad, un attivista cristiano che si è tenuto in contatto con la famiglia di Nadeem e la polizia, questo crimine mostra l’alto livello di intolleranza nei confronti delle minoranze in Pakistan. “Il principale colpevole è ancora libero; le Forze dell’ordine devono fare il possibile per catturarlo e assicurarlo alla giustizia”, sostiene Shahzad ad AsiaNews.
Ma dietro l’attacco non c’è solo la discriminazione. “Salman e la sua famiglia – racconta Nadeem – sono persone dalla mentalità ristretta, ma sono invischiate anche nel traffico della cocaina. La nostra presenza potrebbe dare loro fastidio”.
19/11/2018 13:26