Peshawar, attentato contro una colonia cristiana. La condanna di politici e attivisti
Questa mattina la provincia settentrionale di Khyber-Pakhtunkhwa è stata teatro di due attacchi terroristici. Il primo, contro una colonia cristiana; il secondo, contro un tribunale. La risposta rapida delle forze di sicurezza ha evitato un bilancio più grave nel quartiere abitato dai cristiani.
Peshawar (AsiaNews) – Questa mattina la provincia di Khyber-Pakhtunkhwa, nel nord del Pakistan, è stata teatro di due attacchi terroristici. Il primo era diretto contro il quartiere cristiano della Christian Colony di Warsak Road, a circa 20 chilometri da Peshawar, che ha provocato la morte di cinque persone (i quattro attentatori e un agente della sicurezza). Il secondo è avvenuto poche ore dopo al tribunale di Mardan, dove due kamikaze si sono fatti esplodere e hanno provocato una carneficina: il bilancio aggiornato parla di 12 morti e oltre 50 feriti tra avvocati, polizia e civili. Ad AsiaNews alcuni politici, attivisti ed esponenti cristiani esprimono la loro condanna delle violenze contro le minoranze religiose in Pakistan, sempre più oggetto di persecuzione da parte dei radicali islamici.
La provincia di Khyber-Pakhtunkhwa, e in particolare la città di Peshawar, in passato è stata già scossa da feroci violenze. Nel dicembre 2014 un commando affiliato al Tehreek-e-Taliban Pakistan (Ttp) ha fatto irruzione nella scuola militare, molto vicina all’attentato di oggi, e ha provocato circa 150 vittime di cui la maggioranza bambini. Nel gennaio 2016 un’altra strage, questa volta all’università di Charsadda, è costata la vita a 21 studenti.
L’attentato di questa mattina è stato rivendicato dalla fazione talebana Jamaat-ur-Ahrar. I quattro terroristi hanno tentato di fare irruzione nel quartiere cristiano, ma sono stati bloccati dagli agenti, di cui uno morto nello scontro. Il governo ha recintato la zona e dislocato militari per la sorveglianza di scuole, ospedali e chiese.
Joel Amir Bobby, ex parlamentare dell’Assemblea del Punjab, esprime una “netta condanna dell’attacco terroristico contro la colonia cristiana. È davvero meschino che i terroristi colpiscano i cristiani, che già vivono nella paura e in precarie condizioni. Chiediamo che venga disposta subito la protezione della colonia e in particolare delle chiese”.
Rojar Randhawa, coordinatore di Caritas Pakistan, lancia un appello al governo, affinchè garantisca “protezione contro i fanatici. Le autorità devono proteggere tutti, cristiani e musulmani, dalle violenze perpetrate da questi criminali settari”.
Ata-ur-Rehman Saman, attivista cristiano e coordinatore della Commissione nazionale Giustizia e pace, ritiene che la repentina risposta della vigilanza, che ha bloccato i quattro attentatori, “di sicuro manderà un chiaro messaggio alle forze contro lo Stato che operano nel nostro Paese. I terroristi avrebbero potuto provocare danni maggiori se le forze di sicurezza non fossero intervenute in tempo”.
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