Perché alla Cina non conviene boicottare i marchi Usa
Esperti evidenziano che molti marchi Usa in Cina sono cogestiti da aziende locali. L’idea di Pechino di boicottare i brand Usa potrebbe portare un danno all’economia locale. Oltre ai dazi, Xi Jinping pensa a come mettere in difficoltà le aziende americane che operano sul suolo cinese. “Nessun prodotto statunitense venduto in Cina, o società statunitense che investe in Cina, può essere considerato al sicuro dalle sue ritorsioni”.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Boicottare i brand americani non conviene a Pechino. Gli esperti evidenziano infatti che molte grandi aziende e marchi statunitensi sul suolo cinese sono cogestiti da aziende locali. Alcune di queste sono sostenute dallo Stato.
La lista comprende brand come Coca-Cola, Walt Disney e McDonald’s. Alcuni economisti evidenziano come questi grandi marchi siano controllati da aziende e fondi di investimento cinesi. Ad esempio McDonald's, con sede nell'Illinois, possiede solo il 20% dell’azienda che opera in Cina, dal momento che nel luglio 2017 ha ceduto l’80% alla Citic Ltd e ad altri investitori cinesi. Sulla scia della catena di fast food, anche Coca-Cola ad aprile dell’anno scorso ha venduto il reparto imbottigliamento in Cina a Cofco e alla Hong Kong Swire Pacific. Stesso discorso per Disneyland a Shanghai, dove il marchio americano è solo azionista di minoranza. Il parco è gestito dal Shanghai Shendi Group, un consorzio a gestione statale, che possiede il 57% della struttura. Disneyland ha aperto nel 2016 e ha attratto oltre 11 milioni di visitatori il primo anno.
“Non esiste la vittima perfetta dei marchi Usa in Cina”, dice Tom Orlik, capo economista a Pechino per Bloomberg Economics. “Il rischio per la Cina è di colpirsi con le proprie mani”. L'analista di politica cinese per Gavekal Dragonomics Yanmei Xie dichiara: "Nessun prodotto statunitense venduto in Cina, o società statunitense che investe in Cina, può essere considerato al sicuro dalle ritorsioni di Xi Jinping". Infatti oltre ai dazi sui prodotti Usa, Pechino pensa di punire le aziende statunitensi attraverso l’aumento delle spese amministrative e burocratiche. Tuttavia, bisogna considerare che l'export cinese negli Stati Uniti l’anno scorso è arrivato a 505 miliardi di dollari, mentre l’import dagli Usa ammonta a 130 miliardi di dollari.
Xi Jinping sarebbe però propenso a rischiare boicottando i marchi Usa. Infatti, non sarebbe l'unico a fronteggiare il rischio di danni collaterali. Inoltre non tutti i marchi americani presenti in Cina hanno una partecipazione locale. Di conseguenza Pechino potrebbe scegliere di punire questi ultimi e evitare di colpire i brand cogestiti dalle aziende cinesi.