Per salvare il calcio cinese, il governo si affida all'eroe del ping pong
Pechino (AsiaNews) - Per cercare di far tornare in auge il gioco del calcio, che è stato definito "una disgrazia nazionale" per la Cina dopo gli scandali legati alla corruzione e le misere prestazioni della Nazionale, le autorità sportvie del Paese hanno deciso di affidarsi a un eroe del ping pong. Cai Zhenhua, ex allenatore in capo della Nazionale di tennis da tavolo e "giocatore supremo" della stessa disciplina, è stato nominato oggi presidente della Federcalcio cinese. Il dirigente ha promesso di "dare nuova vita" al calcio, di cui il presidente Xi Jinping è appassionato.
Come primo punto, Cai ha dichiarato che metterà tutta la sua energia nel rinnovare la Nazionale: "Non dimenticheremo mai la sconfitta (per 5 a 1) subita lo scorso anno contro la Thailandia. Il 15 giugno è e resta una giornata della vergogna per il calcio cinese". Il riferimento è alla partita giocata in casa contro una compagine praticamente sconosciuta nel mondo del calcio. Durante e subito dopo il match l'agenzia Xinhua ha definito la partita "un'umiliazione, una tragedia".
La Cina ha un grandissimo numero di tifosi di calcio. Il presidente Xi è noto per l'entusiasmo con cui segue questo sport, e ha più volte chiesto di "migliorare le performance e gli standard" delle squadre nazionali. Lo scorso anno, durante una visita in Indonesia, ha persino detto di "sperare" in una qualificazione della Cina per le fasi finali della Coppa del Mondo.
Tuttavia, oltre a un rendimento sportivo ancora poco incisivo, il calcio cinese ha sofferto anche per una serie di scandali legati alla corruzione che hanno colpito i campionati nazionali. Emerso nel febbraio del 2012, il giro di scommesse truccate e partite vendute ha fatto crollare l'intero campionato nonostante la campagna lanciata nel 2009 dal governo centrale per "ripulire" il settore.