Per la sua prima visita di Stato, Kim Jong-un sceglie la Russia
Seoul (AsiaNews) - La Corea del Nord ha dato "risposta positiva" all'invito del governo russo e ha confermato che il suo dittatore Kim Jong-un parteciperà nel maggio 2015 alle celebrazioni per il 70mo anniversario della fine della II Guerra mondiale. Lo ha annunciato il ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov, che ha aggiunto: "Ai festeggiamenti sono invitati tutti coloro che hanno partecipato alla coalizione contro i nazisti. I leader di 20 nazioni, fra cui il presidente cinese Xi Jinping, hanno già confermato la propria presenza".
Nella lista c'è anche la presidente sudcoreana Park Geun-hye, dato che nel 1945 la penisola coreana era ancora unita. Il suo ufficio ha chiarito che l'invito russo "è preso seriamente in considerazione", anche perché "potrebbe portare a un incontro bilaterale con Kim", ma che una decisione ufficiale "deve essere ancora presa". Un alto funzionario della "Casa Blu" [residenza ufficiale dei leader di Seoul ndr] ha dichiarato: "A maggio manca ancora molto, e non sappiamo come evolveranno i rapporti inter-coreani. Ma l'ipotesi è buona".
Oltre al possibile incontro fra i leader di Seoul e Pyongyang, gli analisti sottolineano come la decisione di Kim Jong-un di recarsi a Mosca come primo viaggio di Stato sia una "prima assoluta" nella storia della dittatura: i predecessori dell'attuale leader (il padre Kim Jong-il e il nonno Kim Il-sung) avevano infatti entrambi dato sempre la precedenza alla Cina dal punto di vista diplomatico.
Il fondatore della dinastia, Kim Il-sung, non aveva avuto grandi problemi: educato e foraggiato dai sovietici, intratteneva rapporti con Mao Zedong senza disturbare troppo Stalin. Il figlio invece, che ha regnato negli anni turbolenti post-Unione Sovietica, aveva di fatto dimenticato Mosca passando la maggior parte del proprio tempo a Pechino.
Secondo un esperto, interpellato dal DailyNK, per l'attuale leader Kim Jong-un le strade "sono due. Da una parte può scegliere di stravolgere la strategia del padre e dedicare la propria attenzione soltanto alla Russia. Anche perché gli attuali rapporti con la Cina non sono buoni. Dall'altra può cercare di fare come il nonno, giocando sulla rivalità fra Mosca e Pechino per ottenere il massimo da entrambe. Ma i tempi sono cambiati e il mondo non è più diviso in blocchi, quindi rischia di fare una brutta fine".