Per la prima volta dalla rivoluzione islamica, la Boeing riapre le esportazioni in Iran
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - La Boeing, la più grande costruttrice statunitense di aeromobili, venderà all'Iran alcune componenti, per permettere di sostituire le parti danneggiate e più obsolete dei velivoli di bandiera. Lo ha annunciato oggi un portavoce della compagnia, dopo che il Dipartimento Usa del Tesoro ha concesso all'azienda la licenza per esportare. È dalla rivoluzione di Khomeini nel 1979 che la Boeing non ha rapporti pubblici con Teheran.
Il gesto è visto come parte dell'accordo firmato il 24 novembre 2013 da Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Germania e Iran, che prevede un alleggerimento delle sanzioni su Teheran in cambio di un congelamento dei processi di arricchimento dell'uranio e di un maggiore controllo dell'Onu sui siti nucleari.
La compagnia di bandiera Iran Air usa ancora aeroplani comprati prima della crisi del 1979, quando Teheran tenne in ostaggio 52 americani per 444 giorni. Per lungo tempo il Paese ha contestato le sanzioni riguardanti il rinnovamento del suo parco aeromobile, spiegando che avevano il solo risultato di rendere più pericolosi i propri mezzi.
Negli ultimi 25 anni ci sono stati più di 200 incidenti con aerei iraniani, costati la vita a oltre 2mila persone.
La Boeing ha spiegato che la licenza riguarda solo le componenti necessarie a rendere sicure le attuali operazioni di volo con gli aerei venduti prima della rivoluzione del 1979. Per il momento non è prevista la vendita di nuovi mezzi, ma se l'accordo dovesse essere confermato è possibile che l'Iran chieda centinaia di nuovi aeromobili.