06/10/2012, 00.00
GIAPPONE
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Per l’anniversario della Riforma, Lutero diventa una maschera del teatro No

Toshifumi Uemura, professore al Collegio luterano giapponese di Tokyo, ha scritto un’opera sulla vita di Martin Lutero usando i canoni del grande teatro classico del Sol Levante: “Mi ha ispirato il p. Kadowaki, cattolico, che con lo stesso stile mise in scena per Giovanni Paolo II il battesimo di Gesù”.

Tokyo (AsiaNews) - Per celebrare il 500esimo anniversario della riforma di Martin Lutero, un autore teatrale giapponese di fede cristiana ha deciso di portarne sulle scene la vita utilizzando il teatro No, una delle forme espressive più importanti della cultura nipponica. Toshifumi Uemura, professore al Collegio luterano giapponese di Tokyo, spera di poter portare lo spettacolo in tutto il Paese nel 2017, anno dell'anniversario, ma intende presentarlo a Tokyo entro il prossimo anno.

Il docente spiega: "Ho già composto la poesia e la prosa dell'opera, che si chiama proprio 'Lutero'. Ma voglio che a parlare sia soprattutto la Bibbia, proprio come ha fatto Haendel nel suo Messia. Nella seconda metà del testo ho usato un inno composto da Lutero stesso, che si intitola 'Dio è la nostra forza'".

Il professore dice di aver deciso di "esprimere Cristo sul suolo della cultura giapponese" dopo una serie di incontri molto significativi: "Ho conosciuto molto tempo fa il p. Kakichi Kadowaki, sacerdote cattolico e professore emerito alla Sophia University, che nel 1988, davanti a Giovanni Paolo II, mise in scena in Vaticano 'Il battesimo di Gesù' proprio sotto forma di opera No. È stato lui a ispirarmi".

Il No è una forma di teatro apparsa per la prima volta in Giappone nel XIV secolo. Predilige temi impegnativi come l'onore e la guerra ed è destinato a un pubblico con un alto livello di istruzione (al contrario del kabuki, considerato più "popolare").

I testi e le musiche di questa forma di teatro sono costruiti per poter essere interpretati dallo spettatore: il giapponese ha infatti moltissime parole omofone, con le quali gli autori cercano di costruire un mondo fatto di doppi sensi. Dal punto di vista estetico, il No è caratterizzato dalla lentezza, da una grazia spartana da parte degli attori e dall'uso di maschere caratteristiche.

"Spero - conclude l'autore - che con quest'opera si possa comprendere meglio il messaggio cristiano anche in Giappone, un Paese dove oggi più che mai sono fondamentali i valori del Vangelo e la loro applicazione nella vita degli esseri umani". 

 

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