Per fermare le rivolte interne, la Cina spende più che per l'esercito
Pechino (AsiaNews) - Il Ministero delle finanze ha reso noto che quest'anno le spese per la sicurezza interna verranno aumentate dell'11,5% fino a oltre 700 miliardi di yuan. La cifra - più alta del bilancio dell'esercito - mostra i timori del Partito comunista verso l'instabilità del Paese, alimentata da corruzione e ingiustizie.
In un rapporto, presentato all'Assemblea nazionale del popolo in corso nella capitale, il Ministero delle Finanze ha precisato che il bilancio per polizia, sicurezza statale, milizie armate, tribunali, prigioni e altri elementi definiti come "pubblica sicurezza", sarà di 701,8 miliardi di yuan (circa 84,6 miliardi di euro), venendo a superare anche le spese militari che quest'anno saranno di 670.3 miliardi di yuan (circa 80,8 miliardi di euro).
Lo scorso anno la Cina aveva speso per la sicurezza interna 629,3 miliardi di yuan (circa 76 miliardi di euro) e questo rappresentava già un incremento del 13,5 rispetto all'anno precedente.
Da anni la leadership sta combattendo contro i cosiddetti "incidenti di massa": rivolte di villaggi con terre espropriate; cittadini e contadini che combattono l'inquinamento delle fabbriche; ingiustizie nei pagamenti dei salari da parte delle imprese; tasse ingiuste; inflazione e alti prezzi dei cibi.
Secondo cifre ufficiali, fino ai primi anni '90 vi erano circa 9mila di tali incidenti; nel 2006 ve ne sono stati 127mila. Negli ultimi anni il governo non ha rilasciato cifre, ma le stime si aggirano sui 180 mila.