Per Delhi diminuisce l'inflazione, ma restano alti i prezzi dei generi alimentari
Mumbai (AsiaNews) - Di rientro in India dopo un mese di lontananza, acquistando un po' di pane e qualche banana mi sono subito accorto di quanto sia cresciuta l'inflazione nel nostro Paese. Nel gennaio 2011 era al 9,47%; a dicembre, invece, era scesa al 7,11%. Basandomi solo sui costi, mi aspettavo un aumento nei dati relativi al mese scorso; invece, mi ha colto di sorpresa leggere sui giornali che il tasso di inflazione è sceso al minimo storico da due anni a questa parte, attestandosi a quota 6,55% nel mese di gennaio per una diminuzione dei prezzi nei generi alimentari.
Tuttavia, questo dato non soddisfa il governo centrale e la Banca centrale indiana (Reserve Bank of India, Rbi), che auspicano una discesa dell'indice dei prezzi al consumo fino al 6% entro il prossimo mese di marzo. Il ministero delle Finanze ha inoltre avvertito che, a causa dei prezzi elevati di olio da cucina e latte, l'inflazione nel comparto alimentare attualmente in saldo negativo, potrebbe tornare a crescere.
Il ministro Pranab Mukherjee sottolinea che "anche nei prossimi mesi" è previsto un livello di inflazione "moderato", sebbene la diminuzione dei prezzi potrà essere "più graduale" nel comparto dei prodotti industriali, a dispetto del rapido declino "nei generi non alimentari". Montek Singh Ahluwalia, vice-presidente della Commissione per la pianificazione, è soddisfatto per il calo dell'inflazione e aggiunge: "spero saremo in grado di mantenere l'inflazione sotto controllo nei prossimi mesi". "Ho detto che se l'inflazione non fosse scesa a gennaio - chiosa - la gente avrebbe avuto tutto il diritto di criticare il governo".
Il governo e la Rbi, in genere, usano l'Indice dei prezzi all'ingrosso (Wpi) come base decisionale per le loro scelte. Il picco più alto di inflazione, come è facile prevedere, si registra nel comparto dei carburanti e dell'energia con un tasso che permane tuttora al 14,21%.
06/07/2022 13:20