Pechino vuole una scuola "più funzionale" al mondo del lavoro
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La scuola non dà una preparazione adeguata a quanto chiede il mercato del lavoro. Secondo esperti che partecipano all’Assemblea nazionale del popolo a Pechino, non è sufficiente aumentare i fondi per l’istruzione, poiché c’è il rischio di creare sempre più diplomati disoccupati. Occorre subito un più stretto collegamento tra quanto è insegnato e le esigenze del lavoro.
Zhang Baoqing, delegato all’Anp ed ex viceministro per l’Istruzione, ritiene che “l’occupazione e l’ambiente sono i due principali problemi della Cina attuale. [Il lavoro] è già diventato un problema sociale”. “Occorre formare studenti adeguati alle esigenze della società” e del mondo del lavoro.
La ricerca di un posto di lavoro è diventato un problema per sempre più giovani diplomati, tra i quali aumenta ogni anno il numero dei disoccupati. Anche perché – osserva Zhang – gli studi debbono essere meglio collegati alle esigenze del mondo del lavoro e gli studenti non possono pretendere di trovare il lavoro ideale.
Il delegato Huo Yuping, professore presso l’università di Zhengzhou, ritiene necessaria una grande attenzione alle scuole secondarie professionali, che formano 17 milioni di studenti ogni anno.
Il premier Wen Jiabao, il 5 marzo nel discorso di apertura dei lavori dell’Anp, ha annunciato che saranno aumentate le spese per l’istruzione nelle zone rurali. Secondo Huo “occorre migliorare il sistema”, oltre e prima di immetterci maggiori fondi. Huo è soddisfatto dell’impegno di Wen di “dare più importanza alla scuola professionale, in modo che l’istruzione possa davvero essere al servizio della società”. Si tratta –commenta- di una riforma necessaria e storica.
Intanto in Cina cresce il numero della mano d’opera non qualificata in cerca di lavoro. Sempre Wen ha previsto che nelle città saranno creati nel 2007 non meno di 9 milioni di nuovi posti di lavoro e che la disoccupazione resterà sotto il 4,6%. Ma secondo la Accademia cinese per le scienze sociali ci saranno almeno 25 milioni di persone in cerca di occupazione solo nelle città, con un disavanzo di circa 15 milioni di posti di lavoro. Per cui sarà sempre più importante essere in possesso di competenze professionali specifiche.
Il problema del posto del lavoro, invece, non sembra riguardare i 5 milioni di nuovi laureati che, secondo le stime ufficiali, ci saranno nel 2007 (un milione in più rispetto al 2006).