25/02/2016, 15.13
CINA
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Pechino supera New York: è la capitale dei miliardari

Nella lista di Hurun appaiono 99 super-ricchi in più rispetto allo scorso anno: il 90% di loro vive fra Cina continentale, Macao, Taiwan e Hong Kong. Ma aumenta anche l’enorme disparità economica e sociale, con circa 300 milioni di persone al di sotto della soglia della povertà.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’insieme di Cina continentale, Hong Kong, Taiwan e Macao festeggia un nuovo primato, ovvero la presenza del maggior numero di miliardari al mondo. Lo conferma l’annuale lista preparata dal Forbes del mondo cinese, ovvero Hurun, secondo il quale rispetto allo scorso anno nel mondo vi sono 99 miliardari in più. Di questi, il 90% vive nella cosiddetta “Grande Cina”. Il totale dei super-ricchi (valutati in dollari americani) tocca quota 2.188.

Il vero punto di orgoglio, sottolineano molti giornali cinesi, è rappresentato dal fatto che per la prima volta i miliardari cinesi sono più numerosi di quelli americani: il rapporto è 568 contro 535. E non importa che nella classifica assoluta i vertici siano ancora Usa (Bill Gates e Warren Buffett su tutti, con 88 e 63 miliardi a testa di patrimonio personale). Patrimoni singoli meno imponenti ma più numerosi, dice il South China Morning Post, sono la chiave per il futuro.

Un altro dato molto sottolineato dalla stampa locale viene dal concetto sempre più soddisfacente di “self-made man”. Per il secondo anno di seguito, infatti, la Repubblica popolare cinese si è aggiudicata il primo posto per numero di nuovi ricchi che non sono partiti grazie ai capitali della famiglia. Infine un ultimo primato: la Cina ha la classe media più numerosa del mondo.  

Tuttavia, un recente rapporto di Credit Suisse – che conferma i dati sulla borghesia cinese – ricorda che la maggior parte dalla popolazione cinese (circa 1,4 miliardi di persone) oggi ha una capacità di guadagno molto al di sotto della media mondiale. Rispetto al Prodotto interno lordo pro capite, infatti, Pechino è al 90mo posto su scala mondiale.

Nel 2014 inoltre i dati ufficiali parlavano di oltre 71 milioni di cinesi che vivevano sotto la soglia della povertà (per l’Ufficio nazionale di statistica 320 euro l’anno). Se si applicano i dati Onu – che per povertà assoluta intendono un guadagno inferiore ai due dollari americani al giorno – la cifra sale a circa 300 milioni di persone. Yu Hua, uno dei maggiori scrittori cinesi contemporanei, ha scelto proprio “disparità” fra le dieci parole che meglio descrivono la Cina di oggi.

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