Pechino punta il dito sulle violazioni dei diritti umani negli USA
Pechino (AsiaNews) La Cina ha pubblicato oggi un graffiante attacco alla situazione dei diritti umani negli Stati Uniti, rispondendo con la stessa moneta al Rapporto del Dipartimento di Stato americano che alcuni giorni fa accusava la Cina di fare passi indietro nei diritti umani. Non contenta di criticare il Rapporto come "interferenza negli affari interni della Cina", Pechino ha deciso di "interferire" con gli USA.
Nel memorandum sulle "violazioni ai diritti umani degli USA" si cita "l'unilateralismo" di Washington nella politica internazionale", le "avventure militari invadendo la sovranità di altre nazioni". Il memorandum ricorda che "dall'inizio della guerra in Iraq 16 mila irakeni sono stati uccisi, compresi 10 mila civili".
Gli Stati Uniti sono accusati di essere lo stato che spende più di tutti in armamenti ("più di tutto il resto del mondo messo insieme"); di essere responsabili per il 48% del mercato della vendita di armi nel mondo sviluppato; di essere il paese con il maggior numero di armi possedute da privati. Il che rende gli Stati Uniti "uno dei paesi più violenti al mondo".
Per criticare la situazione interna degli USA, il Memorandum cita fonti come Human Rights Watch e Amnesty International per documentare violenze nelle prigioni degli Stati Uniti. Va detto che quando HRW e AI criticano la Cina, Pechino bolla come "manipolate" le loro informazioni.
Infine, il Memorandum critica la democrazia USA come "una politica dei ricchi": la campagna elettorale di George W.Bush è costata 113 milioni di dollari; quella prossima costerà 200 milioni. Pechino punta anche il dito all'abisso fra ricchi e poveri in cui "l'1% della fascia più ricca possiede una ricchezza pari al 40% delle fasce più povere".
Nessuna parola sulla libertà di parola, di associazione e di religione, tematiche su cui il Rapporto del Dipartimento di Stato USA ha criticato fortemente la Cina.