Pechino proibisce un videogame: "offende la sovranità cinese"
Vietata anche una pubblicità Nike perché "blasfema" verso la cultura cinese.
Shanghai (AsiaNews/Agenzie) La Cina ha proibito il videogame britannico Football Manager 2005. L'accusa è che esso viola la legge cinese perché mostra Hong Kong, Taiwan e altre regioni come nazioni indipendenti.
Il Ministero della Cultura ha diffuso una dichiarazione in cui si afferma che il gioco esprime "contenuti dannosi per la sovranità cinese e la sua integrità territoriale [Il gioco] viola in modo profondo le leggi cinesi e ha ricevuto forti proteste dai giocatori della nostra nazione".
Il videogame, lanciato il 5 novembre scorso, non è venduto in Cina e non ha una versione in lingua cinese. Ma il governo ha ordinato una ricerca capillare nei mercati di software, nei caffè internet, nelle edicole per scoprire e requisite tutte le copie piratate.
Chiunque vende tali copie rischia multe fino a 500 dollari e il ritiro della licenza. I providers di internet che non bloccano i loro iscritti dallo scaricare il software, rischiano multe fino a 200 dollari e la perdita della licenza. Da parte della ditta produttrice non vi è stato nessun commento per ora, se non che il loro gioco sta vendendo all'inverosimile.
Il Ministero della Cultura ha anche detto che il gioco contiene anche riferimenti al Tibet occupato militarmente dalla Cina nel '51 - e a Macao, ritornata alla Cina nel '99.
In questi giorni la Cina ha anche proibito una pubblicità della Nike. Il clip mostra l'americano James LeBron, giocatore di pallacanestro NBA che batte un maestro di kung fu, due donne vestite in abiti cinesi tradizionali e due dragoni. L'Amministrazione statale per la radio, film e televisione ha stabilito che la pubblicità è offensiva e blasfema verso la cultura cinese.