24/01/2023, 12.24
CINA-RUSSIA
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Pechino non potrà comprare tutto il gas russo invenduto in Europa

I cinesi hanno raddoppiato gli acquisti dalla Russia, ma i valori sono lontani da quelli europei. Ue e Gran Bretagna hanno ridotto l’import di idrocarburi russi in risposta all’aggressione di Putin all’Ucraina. Il Cremlino ha problemi simili per la vendita del petrolio.

Pechino (AsiaNews) – In termini monetari lo scorso anno la Cina ha raddoppiato gli acquisti di gas russo. Lo rivelano dati dell’Ufficio cinese delle dogane: 6,8 miliardi di dollari contro i 3,9 miliardi del 2021, che il Cremlino ha potuto impiegare per finanziare la guerra all’Ucraina. Le vendite rimangono però lontane da quelle perse in Europa.

Come il monopolista russo Gazprom,  le autorità cinesi non hanno specificato i volumi comprati. Il tema è delicato in quanto la Russia è alla disperata ricerca di mercati alternativi a quello europeo. A causa dell’aggressione a Kiev, Unione europea e Gran Bretagna hanno imposto una serie di sanzioni al Cremlino e limiti alle importazioni di idrocarburi russi.

Sul totale importato nel 2022 dai Paesi dell’Unione europea, la quota di gas proveniente dalla Russia è passata dal 45% del 2021 al 7-8%. Due anni fa i russi hanno fornito all’area Ue 155 miliardi di metri cubi (bcm); i cinesi ne hanno comprati invece 16,5 bcm.

Se la Cina ha acquistato senza dubbio volumi maggiori di gas russo (a prezzi scontati) nel 2022, calcoli indiretti dimostrano che non possono coprire la domanda europea. Secondo dati di Gazprom, le esportazioni della fonte fossile al di fuori dello spazio ex sovietico sono scese da 185 bcm del 2021 a circa 101.

Due anni fa la Cina ha importato più di 160 milioni bcm di gas su un fabbisogno di 372 bcm: conti alla mano, per coprire le perdite europee la Russia di Putin dovrebbe diventare l’unico fornitore di gas del gigante asiatico.

Nella migliore delle ipotesi, le forniture di Mosca a Pechino potrebbero arrivare a poco meno di 100 bcm nel 2030. Per quella data il Power of Siberia, al momento la sola condotta che porta gas russo in Cina, sarà al massimo del suo potenziale di 38bcm annui e forse il Cremlino avrà completato una seconda linea siberiana da 50 bcm; ai due gasdotti va poi aggiunto il gas naturale liquido trasportato via mare dalla penisola russa di Sakhalin.

Discorso simile vale per il petrolio russo. Con l’entrata in vigore il prossimo mese di un tetto al prezzo, e il conseguente blocco delle vendite annunciato in risposta dal Cremlino, gli acquisti Ue di crudo dalla Russia si azzereranno. Cina, India e Turchia nel complesso acquistano la stessa quantità di petrolio russo dei Paesi Ue. Come osservato però su Russia File del Kennan Institute, i tre Paesi citati lo fanno a prezzi molto scontati: in media più di 30 dollari in meno al barile rispetto al valore di riferimento globale Brent.

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