Pechino mette al bando la caccia e il commercio di 420 specie animali a rischio estinzione
Pechino (AsiaNews) - Mangiare o cacciare animali rari per scopi alimentari è da oggi un reato penale anche in Cina. Il governo ha infatti approvato un emendamento al Codice penale nazionale che fissa dai 3 ai 10 anni di carcere la pena per chi "mangia o commercia in maniera consapevole" la carne delle 420 specie a rischio al momento sul territorio cinese. Fra queste vi sono i panda giganti, le scimmie dorate, gli orsi neri asiatici e i pangolini. Bandite anche le pinne di pescecane e i corni di rinoceronte, elementi essenziali della medicina tradizionale cinese.
La decisione è stata presa questa mattina dalla Commissione permanente dell'Assemblea nazionale del Popolo, che rappresenta i deputati nazionali. Dopo anni di richieste da parte della comunità internazionale, il gruppo dirigente ha definito la caccia delle specie a rischio una "minaccia globale". Inoltre, la Commissione ha "biasimato" i ricchi consumatori asiatici che, grazie a una grande disponibilità di denaro contante, fomentano il commercio di animali rari per scopi personali.
Nella tradizione asiatica, alcune razze sono associate a benessere e vigore. La zuppa di tartaruga gigante garantisce una lunga vita, la zampa d'orso aiuta la sessualità, il corno di rinoceronte polverizzato è usato per guarire febbre, epilessia, malaria, avvelenamenti e ascessi. A fronte di queste credenze, il bracconaggio e la rivendita di questi animali sono attività molto praticate: annunciando la riforma di oggi, la Xinhua - agenzia di stampa del governo - sostiene che "fino a ora chi era coinvolto in queste pratiche non veniva mai punito".
12/05/2018 08:47
06/03/2019 12:00