Pechino invia aiuti in Africa per combattere il coronavirus. Come gli Usa e la Ue
24 medici cinesi andranno in Etiopia e Burkina Faso. Finora, il continente registra meno vittime delle regioni più sviluppate. Le carenze sanitarie di molti Stati africani rischiano però di favorire il contagio: c’è meno di un letto di ospedale per ogni 1000 abitanti. Gli interventi di Europa e Stati Uniti. I timori per l’economia.
Hong Kong (AsiaNews) – La Cina invia 24 medici in Etiopia e Burkina Faso per aiutare le autorità sanitarie dei due Stati africani a combattere il coronavirus. Pechino si aggiunge all’Unione europea e agli Stati Uniti nel soccorso al continente, che al momento registra meno vittime delle regioni più sviluppate.
Secondo il sito web African Arguments, che incrocia i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità e della John Hopkins University, i casi confermati in Africa sono 18500; i decessi 968. L’Egitto è il Paese più colpito con 2605 contagi, seguito da Sudafrica, Marocco e Algeria.
I Paesi africani sono stati tra i primi a chiudere i confini e a vietare gli assembramenti di persone. Tunisia, Ruanda e Mauritius hanno imposto la quarantena per primi. Il Sudafrica ha confinato tutta la popolazione nelle proprie case. Il Camerun sta conducendo test diagnostici a livello nazionale per contenere il contagio. Ad oggi, gli infetti nel Paese sono 996 e i morti 22; i ricoverati sono 164.
Attualmente in Africa lavorano 1000 medici e operatori sanitari cinesi. La scorsa settimana, una squadra medica è stata inviata anche in Algeria. Per fronteggiare la pandemia, la Cina ha fornito inoltre aiuti alla Nigeria per 1,5 milioni di dollari.
Anche l’Europa e gli Usa hanno lanciato un piano di aiuti per sostenere la lotta al Covid-19 in Africa. La Ue ha destinato al continente parte del suo intervento globale da 20 miliardi di euro. Washington ha inviato invece materiale e strumentazione medica per 27 milioni di dollari.
L’assistenza sanitaria in Burkina Faso ed Etiopia è molto carente, il che potrebbe favorire la diffusione del virus. Altre nazioni africane si trovano nella stessa situazione. In Zimbabwe il sistema sanitario è al collasso. Mancano medicine e materiale sanitario. L’assenza di acqua corrente in molte aree del Paese rischia di accelerare il contagio. Nella Repubblica democratica del Congo la minaccia del Covid-19 si somma a quella di colera, ebola e morbillo, oltre che alle continue guerre intestine.
La Banca mondiale riporta che nel continente c’è meno di un letto di ospedale per ogni 1000 abitanti. L’Unione europea ha calcolato invece che c’è un medico ogni 10mila abitanti: in Europa ce ne sono 37 ogni 10mila abitanti.
I timori sono anche per l’economia. Il Fondo monetario stima che il Pil combinato dell’Africa subsahariana decrescerà dell’1,6% nel 2020: nel 2019 era cresciuto del 3,1%. Sudafrica e Nigeria, le principali economie del continente, avranno una contrazione rispettivamente del 5,8 e del 3,4%.
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