Pechino e Bruxelles alla “guerra degli aerei”
La Cina non intende sottomettersi allo Schema di emissioni aeree, che prevede una limitazione del diossido di carbonio negli aeroporti continentali, e invita l’Europa ad agire “in maniera oculata” anche in vista del prossimo summit bilaterale incentrato sulla crisi.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il governo cinese ha impedito oggi alle compagnie aeree nazionali di aderire allo Schema di emissioni aeree messo in atto dall’Unione Europea lo scorso 1 febbraio e ha proibito alle compagnie di imporre una tassa extra ai viaggiatori per pagare le eventuali multe imposte dal Vecchio Continente. Si tratta dell’ultimo atto di una battaglia fra Pechino e Bruxelles, alla vigilia dell’incontro della prossima settimana fra i leader di Cina e Ue.
Lo Schema prevede una forte riduzione nell’emissione di gas nocivi per l’ambiente sia per gli aeroplani continentali sia per quelli che, da fuori, usano gli aeroporti europei. Il testo prevede una multa di 100 euro per ogni tonnellata di diossido di carbonio emessa al di fuori dei parametri dello Schema. La Cina ha deciso di non aderire perché ritiene il patto “un’ingiusta barriera commerciale, tesa a limitare l’ingresso delle compagnie aeree cinesi in altri mercati”.
Un dirigente anonimo dell’aviazione civile cinese ha dichiarato questa mattina alla Xinhua, l’agenzia di stampa del regime, che “la Cina spera che l’Europa agisca in uno spettro di azione più ampio per combattere il cambiamento climatico e migliorare i rapporti sino-europei. Da parte nostra, considereremo ogni misura necessaria a difendere i consumatori cinesi e lo sviluppo dell’industria”.
Lo scontro sulle emissioni rientra in una partita più ampia giocata da Pechino e Bruxelles. I leader di Cina e Ue sono pronti per un incontro bilaterale fissato per la prossima settimana, e il continente spera negli investimenti cinesi per uscire dalla recessione che sta colpendo in questo periodo. La Cina, da parte sua, ha dichiarato di “voler aiutare”, ma si è mantenuta vaga sui contenuti di questo aiuto: per questo, in diverse occasioni i due governi hanno usato i trattati commerciali come strumento per indebolirsi.
Lo Schema prevede una forte riduzione nell’emissione di gas nocivi per l’ambiente sia per gli aeroplani continentali sia per quelli che, da fuori, usano gli aeroporti europei. Il testo prevede una multa di 100 euro per ogni tonnellata di diossido di carbonio emessa al di fuori dei parametri dello Schema. La Cina ha deciso di non aderire perché ritiene il patto “un’ingiusta barriera commerciale, tesa a limitare l’ingresso delle compagnie aeree cinesi in altri mercati”.
Un dirigente anonimo dell’aviazione civile cinese ha dichiarato questa mattina alla Xinhua, l’agenzia di stampa del regime, che “la Cina spera che l’Europa agisca in uno spettro di azione più ampio per combattere il cambiamento climatico e migliorare i rapporti sino-europei. Da parte nostra, considereremo ogni misura necessaria a difendere i consumatori cinesi e lo sviluppo dell’industria”.
Lo scontro sulle emissioni rientra in una partita più ampia giocata da Pechino e Bruxelles. I leader di Cina e Ue sono pronti per un incontro bilaterale fissato per la prossima settimana, e il continente spera negli investimenti cinesi per uscire dalla recessione che sta colpendo in questo periodo. La Cina, da parte sua, ha dichiarato di “voler aiutare”, ma si è mantenuta vaga sui contenuti di questo aiuto: per questo, in diverse occasioni i due governi hanno usato i trattati commerciali come strumento per indebolirsi.
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