29/10/2014, 00.00
CINA - HONG KONG
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Pechino ai deputati di Hong Kong: Parlate pure di Occupy, ma attenti a quello che dite

La Conferenza consultiva politica del Popolo cinese ha espulso James Tien Pei-chun, delegato e leader del Partito liberale del Territorio, "colpevole" di aver chiesto le dimissioni del Capo dell'Esecutivo. Il presidente Yu Zhengsheng, numero 4 della leadership cinese, avverte: "Le critiche pubbliche non saranno perdonate".

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - I delegati di Hong Kong con un seggio alla Conferenza consultiva politica del Popolo cinese (Ccppc) "possono dire tutto quello che vogliono", ma senza criticare l'attuale Capo dell'Esecutivo del Territorio Leung Chun-ying e tanto meno valutare le decisioni del governo centrale in maniera "non costruttiva". Lo ha dichiarato questa mattina Yu Zhengsheng, presidente della Conferenza e "numero 4" della leadership comunista, presentando il voto di sfiducia contro James Tien Pei-chun, delegato e leader del Partito liberale.

Tien è deputato nel Consiglio legislativo dell'ex colonia britannica e membro della Ccppc. Nei giorni scorsi il politico - considerato vicino a Pechino - si è espresso contro Leung e ne ha chiesto le dimissioni per la gestione della crisi politica in corso a Hong Kong. Per questa sua presa di posizione, è stato espulso con voto segreto dall'organo consultivo. Prima di lui erano stati espulsi soltanto membri giudicati colpevoli di corruzione. Secondo alcuni funzionari, la decisione è corretta: "Non si può esprimere un giudizio del genere in pubblico, doveva presentarlo prima al governo centrale".

Da circa un mese il movimento democratico Occupy Central e i giovani della Federazione degli studenti stanno portando avanti una protesta pubblica contro la riforma elettorale imposta da Pechino al Territorio. I manifestanti chiedono vere elezioni democratiche e respingono la proposta della Cina continentale, che vuole scegliere i candidati alla carica di Capo dell'Esecutivo.

Le loro richieste rientrano nei parametri stabiliti dall'accordo congiunto firmato da Pechino anni prima del ritorno di Hong Kong alla madrepatria: secondo quel testo, i residenti avrebbero avuto "entro il 2017" una piena democrazia interna. Ma alla fine di agosto 2014 l'Assemblea nazionale del Popolo della Cina continentale ha presentato una riforma che nega questo obiettivo. Da allora, la popolazione di Hong Kong è scesa in piazza contro la decisione.

Chan Wing-kee ha partecipato alla riunione di questa mattina della Ccppc: "Secondo il presidente Yu, il deputato Tien ha chiesto in maniera pubblica le dimissioni di Leung. E questo va contro la risoluzione votata in marzo secondo cui la Conferenza sostiene il governo di Hong Kong. Yu ha sottolineato che la scelta di votare per l'espulsione del deputato liberale non significa che non si può criticare il Capo dell'Esecutivo. Ma che le critiche devono essere costruttive". 

 

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