07/07/2020, 08.55
CINA
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Pechino, arrestato il prof. Xu Zhangrun: aveva denunciato la tirannia di Xi Jinping

L’accademico è accusato di aver “favorito la prostituzione”. Egli è stato sospeso dall’insegnamento per un articolo contro la presidenza a vita di Xi. Le sue critiche al regime per la gestione della pandemia. Il Partito comunista sta sfruttando la lotta al coronavirus per reprimere gli intellettuali dissidenti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia ha arrestato ieri l’accademico Xu Zhangrun, noto alle cronache per le sue critiche al presidente Xi Jinping. Lo hanno rivelato amici e colleghi del già professore di legge all’università Qinghua. La polizia lo ha portato via dalla sua abitazione a Changping, periferia di Pechino, dove viveva sotto sorveglianza. Secondo i resoconti, Xu è accusato di aver “favorito la prostituzione” durante una sua visita a Chengdu (Sichuan) la scorsa estate.

Il docente, sospeso dall’insegnamento nel 2019 per un articolo contro la presidenza a vita di Xi, è da tempo nel mirino delle autorità cinesi. Persone a lui vicine hanno affermato che egli era pronto da tempo a un eventuale arresto. In febbraio, Xu  aveva pubblicato un articolo criticando la leadership per aver fallito sul controllo del coronavirus. Egli ha accusato anzitutto “la tirannia” di aver distrutto “il sistema politico cinese” che si avviava alle riforme dopo la morte di Mao Zedong.

Lo scorso maggio, alla vigilia della sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo, Xu ha chiesto alla leadership cinese di riflettere sulla sua gestione della pandemia e di scusarsi con il popolo per i suoi errori. Secondo il giurista, la repressione della società civile e della libertà di espressione operata dal Partito comunista cinese (Pcc) ha reso impossibile alla gente di rispondere subito all’allarme per il Covid-19.

Per molti osservatori, il regime cinese sta sfruttando la lotta al coronavirus per reprimere gli intellettuali dissidenti. Xu Zhiyong, fondatore del Movimento dei nuovi cittadini, è stato arrestato il 15 febbraio a Guangzhou (Guangdong) nel corso di un “controllo sanitario”.

Da febbraio non si hanno più notizie di He Weifang, giurista dell’Università di Pechino. He aveva criticato il Pcc, sostenendo che la mancanza di libertà di stampa aveva favorito la propagazione del morbo polmonare.

Liang Yanping, docente di lingua e letteratura all’università dell’Hubei, e Wang Xiaoni, professore in pensione dell’università di Hainan, sono finiti sotto indagine ad aprile per aver espresso apprezzamento per il “Diario da Wuhan”, in cui la scrittrice Fang Fang racconta la vita nella capitale dell’Hubei, epicentro della pandemia, nei giorni del “lockdown”.

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