Patriarcato di Mosca attacca i cattolici ucraini "uniati": immischiati nella politica e con l'Occidente
Mosca (AsiaNews) - Il Patriarcato di Mosca ha condannato duramente la Chiesa greco-cattolica (uniate) in Ucraina per essersi "immischiata" nella politica, durante la crisi in corso nel Paese. Intanto continuano le denunce di "intolleranza religiosa" rivolte dalla Russia a Kiev, che respinge puntualmente le accuse al mittente, ricordando che tutte le confessioni sono state unite contro la violenza e per un percorso europeo.
L'arcivescovo maggiore di Kiev (della Chiesa greco-cattolica) Sviatoslav Shevchuk e il suo predecessore Lubomir Husar, ora in pensione, "hanno preso una posizione molto chiara fin dall'inizio del conflitto civile poi, purtroppo, trasformatosi in un sanguinoso conflitto armato", ha dichiarato il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Secondo le sue parole, gli uniati non solo hanno sostenuto l'integrazione europea, "ma hanno persino chiesto ai Paesi occidentali un intervento più attivo nella situazione in Ucraina". "Si è arrivati al punto - ha aggiunto, parlando durante il programma 'Chiesa e mondo' sul canale federale Russia 24 - in cui Shevchuk, insieme a Filaret (arcivescovo della Chiesa ortodossa ucraina indipendente e scomunicato dal Patriarcato di Mosca, ndr), è andato negli Stati Uniti e ha chiesto l'intervento americano negli affari ucraini". A inizio febbraio, l'arcivescovo è intervenuto al Congresso statunitense, spiegando la natura "apolitica" della protesta in Ucraina e chiedendo la mediazione degli Usa per risolvere la crisi.
Il rappresentante ortodosso russo ha colto l'occasione per ricordare che la Chiesa greco-cattolica continua a rappresentare un grande ostacolo nei rapporti tra Patriarcato di Mosca e Santa Sede. "Gli ortodossi hanno sempre percepito in modo estremamente negativo gli uniati, un progetto speciale della Chiesa cattolica, perché in realtà sono persone che si vestono da ortodossi, osservano i riti ortodossi, ma sono cattolici". Questo, ha aggiunto, dà a loro e al Vaticano un certo margine di manovra. Hilarion ha detto di aver chiesto delucidazioni sui "viaggi e la solidarietà della Chiesa greco-cattolica con gli scismatici" e di aver ricevuto come unica risposta "noi non li controlliamo".
Shevchuk, che è stato di recente da Papa Francesco, ha denunciato tra le altre cose le sparizioni di persone in Ucraina, "rapite e torturate" dai berkut, le forze speciali dell'ex governo di Yanukovych.
La questione religiosa è stata, inoltre, al centro di un botta e risposta tra Mosca e Kiev, il cui ministero della Cultura ha rimandato al mittente le accuse di "intolleranza religiosa" legate a presunte minacce e confische di parrocchie ortodosse del patriarcato di Mosca in Ucraina. Il dipartimento per gli affari religiosi del dicastero ha fatto sapere che non vi è stato alcun episodio del genere e ha ricordato che le proteste del Maidan hanno invece visto "tutte le Chiese, compresa quella ortodossa ucraina" prendere le difese della gente ed esprimersi a favore di un "vettore europeo" nello sviluppo del Paese. Kiev ha poi escluso che, come sostiene sia il Patriarcato di Mosca che la diplomazia russa, sia in corso una guerra civile.
Intanto, oggi, prosegue il pressing diplomatico sulla Russia per impedire l'allargamento della crisi ucraina, dopo l'annessione della Crimea: il presidente Usa Barack Obama è a Bruxelles per un vertice con i leader Ue Barroso e Van Rompuy, in cui si discuteranno possibili nuove sanzioni.
05/07/2014
22/09/2014
12/09/2017 12:23
02/06/2017 09:32