Patriarca Bartolomeo: è ora che la Turchia riconosca i diritti delle minoranze
Istanbul (AsiaNews) – I cristiani turchi abbiano gli stessi diritti che i loro compatrioti musulmani hanno in patria e che sono loro riconosciuti in Europa: il patriarca ecumenico Bartolomeo è tornato così a rivolgere alle autorità di Ankara la richiesta del riconoscimento dei diritti delle minoranze. “Non vogliamo soltanto la libertà di celebrare i nostri culti all'interno delle nostre chiese, ma il riconoscimento di tutti i diritti civili, come sono riconosciuti ai nostri fratelli e connazionali musulmani in Turchia. Gli stessi diritti civili che godono, giustamente, i nostri fratelli musulmani in Europa”.
Prendendo spunto dalla presenza - in occasione della festività della Pentecoste celebrata nella centralissima chiesa SS Trinità in piazza Taksim di Instanbul – di un gruppo di europarlamentari tedesco del gruppo verde, accompagnati dal Console generale di Germania, “non è veramente bello - ha osservato il Patriarca - vedere i nostri fratelli musulmani partecipare attivamente nella vita civile nei Paesi europei, come testimonia la presenza qui del parlamentare tedesco di origine turca Cem Oz Demir?”.
Riferendosi poi al fatto che la Turchia pretende che per essere eletto il Patriarca ecumenico debba avere cittadinanza turca – il che limita grandemente la possibilità di scelta del primo tra i patriarchi della Chiesa ortodossa – Bartolomeo ha ricordato di aver chiesto varie volte ai governati di Ankara, “senza mai avere una risposta positiva o negativa, che possa essere eletto al soglio patriarcale un prelato che non abbia la cittadinanza turca, la quale gli verrà concessa subito dopo la sua elezione, come d' altronde avviene per gli antichi patriarcati di Alessandria e Antiochia”.”Il nostro Paese - ha continuato il Patriarca - va verso elezioni politiche generali il 22 luglio e speriamo che il nuovo governo e parlamento porterà avanti delle riforme radicali per il bene del nostro Paese”. E proprio oggi, per la prima volta, le autorità municipali di Istanbul, che sono vicine al partito islamico del primo ministro Erdogan, hanno indetto grandi festeggiamenti al Corno d'oro per il 554mo anniversario della conquista di Costantinopoli da parte di Maometto il conquistatore. Il che dimostra che siamo in piena ricorsa di qualsiasi voto utile per le prossime elezioni politiche.
Sul fronte dei rapporti tra cristiani, nessuna reazione ufficiale ha provocato nel Patriarcato l’inattesa presa di posizione del vescovo Ilarion di Vienna, del patriarcato di Mosca, che ha contestato la composizione della rappresentanza ortodossa ai colloqui con la Chiesa cattolica. In un’intervista a Interfax egli ha sostenuto che il Patriarcato di Mosca non ha la rappresentanza che gli spetta e che Costantinopoli ne ha troppa. Ilarion ha anche sostenuto che l’incontro che a Ravenna dovrebbe vedere insieme Benedetto XVI e Bartolomeo I “non è un vertice tra cattolici ed ortodossi”, perché Bartolomeo non rappresenta l’intera ortodossia. Tra gli addetti, ci si limita a sottolineare il valore della visita del metropolita di Kalingrad, Kyrill Smolensky, e del suo pellegrinaggio in Cappadocia e in modo particolare la sua presa di posizione sull'iniziativa di Ravenna. Ha detto a proposito che tale iniziativa va accolta con gioia e sostenuta fortemente, perché il mondo oggi ha bisogno più di gesti simbolici e significativi come questi che di discorsi eruditi. (NT)