Pastore protestante detenuto in Iran: pena di morte più vicina
Trasferito in un carcere militare, rischia anche la condanna per "spionaggio".
Teheran (AsiaNews/Compass) Aumentano le possibilità che il pastore protestante Hamid Pourmand, un convertito dall'Islam, venga condannato a morte. Le autorità iraniane hanno deciso di trasferire il detenuto in un carcere militare. Se condotto di fronte a una corte marziale, Pourmand (nella foto) può essere accusato di "spionaggio militare" e per questo condannato alla pena capitale. Quarantasette anni, sposato con 2 figli, Pourmand è stato arrestato il 9 settembre a Karaj, 30 km a ovest di Teheran, in un raid della polizia contro una riunione del Consiglio generale della chiesa di cui è parte. Ex musulmano, convertitosi al cristianesimo 25 anni fa, il pastore è colonnello dell'esercito iraniano nella città di Bandar-i Bushehr (380 km sud di Teheran). Proprio per la sua fede, che "non ha mai tenuto nascosta" - come ha raccontato un amico - Pourmand già rischiava la pena di morte. La corte islamica dell'Iran, infatti, prevede l'esecuzione capitale per "apostasia dall'islam".
Negli ultimi mesi, membri del governo iraniano hanno più volte denunciato le "religioni straniere" di minacciare la sicurezza nazionale. Numerosi musulmani convertiti al cristianesimo sono stati giustiziati per ordine della corte con l'accusa di "spionaggio" per l'estero.
In Iran su una popolazione di 65 milioni di abitanti, i cristiani sono 360 mila, di cui 25 mila cattolici.