Pastore protestante, 4 anni di confino “per i suoi sermoni”
Tashkent (AsiaNews) – Il tribunale di Andijan ha condannato ieri il pastore protestante Dmitry Shestakov a 4 anni di confino per la sua attività religiosa. Intanto nell’intero Paese aumentano le persecuzioni contro i cristiani, schedati, minacciati e messi sotto processo. L’agenzia Forum 18 riferisce che Shestakov è stato accusato di “organizzazione illegale di gruppi religiosi”, “incitamento all’odio etnico o religioso” e “distribuzione di materiale contenente idee religiose estremiste”.
Secondo fonti locali, le prove sarebbero consistite nella analisi di suoi sermoni religiosi registrati nel giugno 2006, operata da un professore dell’Università di Andijan, e nell’aver svolto funzioni religiose per la Full Gospel Church, un’organizzazione religiosa autorizzata. Forum 18 nota, però, che il pastore opera nel Paese da anni e che le accuse sono state avanzate dopo che aveva convertito intere famiglie al cristianesimo.
Durante il processo Shestakov non è stato assistito dal suo difensore, ammalato, ma da un avvocato d’ufficio. I media hanno più volte detto che lui e il suo gruppo sono dediti all’alcool e alla droga e fanatici religiosi. Si ignora la località dove Shestakov - in carcere dal 21 gennaio - dovrà scontare il confino.
Nel frattempo si intensificano le operazioni della polizia segreta contro i gruppi cristiani. Il 25 febbraio alcuni agenti hanno partecipato alla funzione religiosa domenicale della chiesa Pentecostale nella città meridionale di Karshi, filmando i presenti. All’uscita i fedeli sono stati interrogati su come sono diventati cristiani e da dove la chiesa riceve finanziamenti. La polizia ha perquisito l’edificio religioso e ha sequestrato libri e registrazioni. La chiesa pentecostale ha chiesto da 7 anni la registrazione, ma non ancora non l’ha ricevuta; per questo la sua attività è considerata “illegale”. Nella regione sono ammesse solo le fedi islamica e cristiano-ortodossa, mentre le chiese protestanti sono illegali. (PB)