Pastore iraniano convertito dall'Islam potrà visitare la famiglia
Teheran (AsiaNews/Compass) Hamid Pourmand, il pastore protestante iraniano in carcere per la sua fede, in 14 mesi di detenzione ha avuto il permesso di vedere la sua famiglia solo una volta al mese.
Pourmand, ex militare, continua a rifiutare di abiurare il cristianesimo, ma grazie alla sua buona condotta le autorità carcerarie gli hanno concesso 3 giorni ogni mese per visitare la famiglia.
Il cristiano avrebbe instaurato buoni rapporti con i secondini e i carcerati della prigione Evin, dove sono detenuti anche dissidenti politici, incluso il giornalista Akbar Ganji.
Fonti anonime dichiarano che il legale di Pourmand ha deciso di ritirare l'appello alla Corte Suprema per paura che il processo duri troppo, dando così alle autorità una scusa per tenerlo in carcere. Nel Rapporto 2004 sul sistema giudiziario in Iran, Human Rights Watch denuncia che "a molti prigionieri politici viene detto che se fanno appello verranno rispediti in galera o sarà loro aggiunta qualche accusa".
La Difesa del pastore protestante spera che il governo accetti una petizione per concedergli l'amnistia o in occasione dell'anniversario della Rivoluzione islamica (11 febbraio) o delle feste per il Now Ruz iraniano (il nuovo anno 20 marzo).
Il 28 maggio un giudice islamico del tribunale di Bandar-I Busher, città di origine di Pourmand, ha sollevato il pastore dall'accusa di apostasia e proselitismo, per le quali rischiava la morte. Dal 13 dello stesso mese per 2 settimane è apparso ogni 2 o 3 giorni davanti alla corte islamica di Teheran. In questo periodo ha subito numerose pressioni per tornare all'islam. Il 16 maggio scorso è stato trasferito dalla capitale iraniana a Bandar-I Busher.
Pourmand si è convertito al cristianesimo nel 1980. È stato arrestato a settembre 2004 in un raid della polizia iraniano contro un raduno dell'Assemblea di Dio, una denominazione protestante della quale egli fa parte in qualità di pastore. All'epoca era colonnello dell'esercito iraniano.
Il 16 febbraio scorso il pastore, accusato di aver tenuto nascosta la sua conversione ai superiori, è stato condannato a 3 anni di detenzione. La legge islamica vigente in Iran non permette che un non musulmano faccia parte dell'esercito con il grado di ufficiale. In seguito alla condanna Pourmand è stato licenziato e privato del suo stipendio, della pensione e dell'alloggio per la sua famiglia.