04/05/2009, 00.00
CINA
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Partito comunista cinese: il 4 Maggio con la “scienza”, ma senza la “democrazia”

di Wang Zhicheng
Membri del Politburo esaltano il Partito come erede della modernizzazione richiesta dal movimento di 90 anni fa, ma non fanno parola della democrazia. Agli studenti si chiede di “studiare molto”. Proibite altre manifestazioni oltre quelle ufficiali.

Pechino (AsiaNews) – Oltre 3 mila persone da tutte le regioni della Cina hanno preso parte oggi nella Grande sala del popolo alla commemorazione del Movimento del 4 Maggio, che 90 anni fa ha diffuso le basi per la modernizzazione del Paese esigendo “scienza” e “democrazia”. Nella commemorazione ufficiale i leader cinesi hanno molto parlato della “scienza” e della modernizzazione, ma hanno dimenticato la democrazia. Secondo alcuni intellettuali, nella Cina attuale vi è anzi un freno alla libertà di pensiero, contrario allo spirito del 4 Maggio.

Il Movimento è nato in questa data, quando nel 1919 circa 3 mila studenti dell’università di Pechino hanno manifestato in piazza Tiananmen anzitutto per criticare le conclusioni del Trattato di Versailles – che cedevano al Giappone il controllo sullo Shandong, già concessione tedesca – e poi per esigere una nazione cinese più forte, capace di contrastare la potenza dell’occidente. Il movimento si è poi sviluppato domandandosi cosa era necessario per rendere la Cina più moderna  e più forte. La soluzione è stata trovata nell’allontanamento delle tradizioni  imperiali e nell’importare la scienza e la democrazia (dall’occidente). Da questa base si è sviluppato la crescita dello stesso Partito comunista (in cui il marxismo era visto come la scienza più moderna di allora) e un movimento di trasformazione chiamato “Nuova cultura”.

Da tempo il Partito comunista cinese (Pcc) si è impossessato degli ideali del 4 Maggio e considera se stesso come il diretto erede dei suoi ideali.

Commemorando il 4 Maggio nella Grande sala del popolo, Li Changchun, membro del Politburo, ha esaltato questa eredità e ha sottolineato la leadership del Pcc come garante di modernità: “nella misura in cui manteniamo la leadership del Pcc, il ringiovanimento della nazione cinese si realizzerà di certo”. E riferendosi ai giovani, egli li ha esortati ad abbracciare “patriottismo”, “diligenza”, “devozione”, studiando sodo e coltivando un’alta moralità. Ma nessun accenno alla democrazia.

Sono in molti gli intellettuali che denunciano l’asservimento del 4 Maggio alla politica del Partito comunista. Secondo il prof. Zhang Ming, un esperto del movimento, l’influenza del 4 Maggio è stata molto più vasta. Essa ha ispirato perfino le manifestazioni contro la Banda dei 4 nel 1976, come pure quelle di Tiananmen nell’89, conclusesi con il massacro. Tutte queste manifestazioni erano originate dall’elemento “democrazia” e chiedevano riforme politiche. Anche gli intellettuali di Carta 08 (cfr. AsiaNews.it, 26/01/2009 Il testo integrale di Carta 08, per i diritti umani in Cina ), ricordano il movimento del 4 Maggio e il tradimento degli ideali da parte del Pcc, che ha trasformato l’ideale del “popolo sovrano” nella realtà odierna in cui “il Partito ha tutti i poteri”.

La memoria “zoppa” del 4 Maggio è evidente anche da un altro fatto: il governo non ha dato a nessuna organizzazione al di fuori del Pcc di celebrare per conto suo l’anniversario.

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