Parte il piano di sicurezza a Baghdad, è giallo su al-Sadr
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Chiusura delle frontiere con Siria e Iran, prolungamento del coprifuoco notturno, controllo capillare di telefoni, internet, comunicazioni wireless e il proposito di non compiere raid in luoghi di culto, salvo che in “casi estremi”. È entrato in vigore oggi il piano di sicurezza per riportare ordine a Baghdad. Lo ha confermato ufficialmente il premier Nouri al-Maliki, dopo che ieri il generale Abboud Gambar, responsabile delle forze governative, ne aveva dato l’annuncio alla tv nazionale al-Iraqiya. Intanto è giallo sulla localizzazione del leader sciita Moqtada al-Sadr, di cui gli Usa hanno denunciato la fuga in Iran, subito smentita dai suoi collaboratori più stretti.
Baghdad chiuderà per almeno 72 ore i principali varchi di confine con Iran e Siria – da cui entrerebbero terroristi e armi - e dichiarerà inagibili a tempo indeterminato altri valichi. Del provvedimento, però, non sono ancora noti i tempi di attuazione; secondo fonti governative anonime, le frontiere potrebbero chiudere tra due giorni. In totale l’operazione, volta a fermare le violenze settarie nella capitale irachena, vede impegnati circa 90mila uomini tra forze irachene e statunitensi.
Il piano di sicurezza avrebbe messo in fuga al-Sadr, da mesi nel mirino degli statunitensi. Washington considera l'Esercito del Mahdi, milizia leale al leader radicale sciita, come la più grande minaccia alla sicurezza del Paese e ha chiesto ad al-Maliki di disarmarla. Ma il governo dipende per gran parte dall’appoggio politico dell’influente movimento guidato da al-Sadr. Un suo stretto collaboratore ha smentito le notizie, circolate dopo un servizio della Cnn, secondo cui Moqtada si sarebbe rifugiato in Iran. “Moqtada si trova a Najaf, ma limita le sue uscite per motivi di sicurezza”, ha dichiarato Nassar al-Rubaei, capo del blocco sadrista in Parlamento.
01/04/2008