Parlamentare afghana: seguiamo da vicino il “difficile” sequestro Mastrogiacomo
La vice presidente del Parlamento afghano assicura l’impegno del suo governo per il rilascio del giornalista italiano e ricorda: con lui anche due afghani. Si mobilita la comunità musulmana in Italia; appelli per la liberazione anche dal Pakistan.
Kabul (AsiaNews) – Il governo di Kabul “segue da vicino” il sequestro del giornalista italiano Daniele Mastrogiacomo, che da almeno 4 giorni si ritiene nelle mani dei talebani nella provincia meridionale di Helmand. Così ad AsiaNews la vice presidente del Parlamento afghano, Fawzia Koofi, la quale ricorda che insieme all’inviato di “Repubblica” ci sono “anche due cittadini afghani”, che lavorano con lui da interpreti.
La vicepresidente del Parlamento, parla di “fitto lavoro diplomatico”, ma sottolinea che si tratta di una situazione complessa e delicata, molto differente dai sequestri in Iraq, perché qui i canali di contatto sono molto più ristretti”. La Koofi riferisce poi che “il governo afghano condanna duramente la pratica dei sequestri di persona nel Paese e ribadisce la necessità che i giornalisti in Afghanistan possano svolgere liberamente la loro professione”.
Intanto si moltiplicano gli appelli per il rilascio di Mastrogiacomo, sulla cui sorte la stessa ambasciata italiana a Kabul ammette di non avere ancora certezze. L’ambasciatore Sequi ha detto alla stampa italiana che “il connazionale si trova sicuramente nelle mani dei talebani nella parte meridionale della provincia di Helmand. Secondo quanto emerso finora, è prigioniero di un gruppo di ribelli, ma niente è sicuro”.
Dal Pakistan, Maulana Sami-ul Haq – punto di riferimento di molti leader talebani ed esponente dell’alleanza di ispirazione islamica Muttahida Majlis-e-Amal (Mma) - ha chiesto ai talebani di rilasciare il giornalista, accusato dai militanti islamici di essere una spia britannica.
Mobilitata anche la comunità musulmana in Italia. Come ha annunciato il segretario generale del Centro culturale islamico italiano, Abdellah Redouane, domani alla Grande Moschea di Roma, dopo la tradizionale preghiera del venerdì, verrà lanciato un appello per la liberazione di Mastrogiacomo. (MA)
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