26/05/2015, 00.00
INDONESIA
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Papua, Jokowi allenta le misure di sicurezza e annuncia la grazia per i detenuti politici

di Mathias Hariyadi
Per i giornalisti, soprattutto stranieri, sarà più facile visitare e raccontare l’isola nell’estremo orientale dell’arcipelago. Una decisione osteggiata in un primo momento da esercito e polizia. Il capo di Stato annuncia anche l’intenzione di graziare i detenuti politici. La maggior parte respinge però il provvedimento e lotta per l’amnistia.

Jakarta (AsiaNews) - Con una mossa a sorpresa durante una visita nell’isola, il presidente Joko “Jokowi” Widodo ha deciso di allentare le misure di sicurezza per i giornalisti stranieri in visita a Papua, nell'estremo oriente dell'arcipelago indonesiano ricca di petrolio e minerali. Inoltre, il capo di Stato ha anticipato la proposta di un perdono generalizzato per tutti i prigionieri politici dell’area, che potrebbero essere presto rilasciati.

In questi giorni Widodo ha compiuto la prima visita ufficiale nelle province di Papua e West Papua; nel contesto del viaggio, egli ha annunciato la decisione di allentare le misure di sicurezza nella zona. Una scelta che, in un primo momento, aveva incontrato le resistenze dell’esercito (Tni) e delle  forze di polizia (Polri).

Ai giornalisti, anche stranieri, sarà dunque permesso visitare e raccontare questo angolo dell’arcipelago, finora soggetto a rigidi controlli da parte delle autorità.

Il capo di Stato, attraverso una nota ufficiale del ministro per la Sicurezza nazionale Tedjo Edhy Purdijatno, ha inoltre proposto una grazia generalizzata a tutti i prigionieri politici di Papua. “Intende liberarli tutti” ha confermato il ministro.

Tuttavia, per beneficiare del provvedimento i prigionieri politici dovrebbero “accettare” i crimini per i quali sono stati condannati; una condizione che non piace ai detenuti, molti dei quali sembrano propensi a respingere la proposta di Jokowi. Intervenendo sull’argomento, Purdijatno conferma che la gran parte dei prigionieri politici preferisce sottoporre al Parlamento domanda di amnistia.

In una nota il movimento attivista National Papuan Solidarity afferma che “l’amnistia è la soluzione più efficace per conquistare il cuore e la mente dei papuani”.

Nel 2001 le autorità di Jakarta hanno concesso per legge una "autonomia speciale" per la provincia; tuttavia, una sua applicazione pratica non si è mai concretizzata e le popolazioni indigene continuano a denunciare "trattamenti ingiusti". La zona è stata teatro di una violenta campagna militare ai tempi di Sukarno, che ha determinato l'annessione nel 1969 sfruttando una direttiva temporanea delle Nazioni Unite.

Il pugno di ferro usato dal regime di Suharto fra il 1967 e il 1998 e la massiccia invasione di multinazionali straniere e compagnie indonesiane hanno favorito la nascita di un movimento separatista. L'attuale denominazione di Papua è stata sancita nel 2002 dall'ex presidente Abdurrahman Wahid.

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