Papa: "viva preoccupazione" per "l'accrescersi della violenza" in Iraq
Città del Vaticano (AsiaNews) - Papa Francesco segue con "viva preoccupazione" quanto sta accadendo in Iraq e all'Angelus ha invitato a pregare "per la cara nazione irachena, soprattutto per le vittime e per chi soffre maggiormente le conseguenze dell'accrescersi della violenza, in particolare per le molte persone, tra cui tanti cristiani, che hanno dovuto lasciare la propria casa. Auspico - ha detto ancora - per tutta la popolazione la sicurezza e la pace ed un futuro di riconciliazione e di giustizia dove tutti gli iracheni, qualunque sia la loro appartenenza religiosa, possano costruire insieme la loro patria, facendone un modello di convivenza".
Alle 50mila persone presenti, malgrado il tempo incerto, in piazza san Pietro per la recita della preghiera mariana, il Papa ha anche annunciato che il 21 settembre prossimo si recherà a Tirana, in Albania. "Con questo breve viaggio - ha aggiunto - desidero confermare nella fede la Chiesa in Albania e testimoniare il mio incoraggiamento ad un Paese che ha sofferto a lungo in conseguenza delle ideologie del passato".
Prima della recita dell'Angelus, il Papa aveva ricordato che oggi si celebra la solennità della Santissima Trinità, "che presenta alla nostra contemplazione e adorazione la vita divina del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: una vita di comunione profonda e di amore perfetto, origine e meta di tutto l'universo e di ogni creatura, Dio. Nella Trinità riconosciamo anche il modello della Chiesa, nella quale siamo chiamati ad amarci come Gesù ci ha amato. È l'amore il segno concreto che manifesta la fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. È l'amore il distintivo del cristiano, come ci ha detto Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». E' una contraddizione pensare a cristiani che si odiano e questo cerca sempre il diavolo: farci odiare, perché lui semina sempre la zizzania dell'odio; lui non conosce l'amore: l'amore è di Dio!"
Tutti siamo chiamati a testimoniare ed annunciare il messaggio che «Dio è amore», che Dio non è lontano o insensibile alle nostre vicende umane. Egli ci è vicino, è sempre al nostro fianco, cammina con noi per condividere le nostre gioie e i nostri dolori, le nostre speranze e le nostre fatiche. Ci ama a tal punto che si è fatto carne, è venuto nel mondo non per giudicarlo ma perché il mondo si salvi per mezzo di Gesù. E questo è l'amore di Dio in Gesù. Quest'amore che è tanto difficile da capire, ma che noi sentiamo quando ci avviciniamo a Gesù. E Lui ci perdona sempre; Lui ci aspetta sempre, Lui ci ama tanto! E l'amore di Gesù che noi sentiamo è l'amore di Dio!"
"Lo Spirito Santo, dono di Gesù Risorto, ci comunica la vita divina e così ci fa entrare nel dinamismo della Trinità, che è un dinamismo di amore, di comunione, di servizio reciproco, di condivisione. Una persona che ama gli altri per la gioia stessa di amare è riflesso della Trinità. Una famiglia in cui ci si ama e ci si aiuta gli uni gli altri è un riflesso della Trinità. Una parrocchia in cui ci si vuole bene e si condividono i beni spirituali e materiali è un riflesso della Trinità".
"L'amore vero è senza limiti, ma sa limitarsi, per andare incontro all'altro, per rispettare la libertà dell'altro. Tutte le domeniche andiamo a messa e celebriamo l'eucaristia che è come il "roveto ardente" in cui umilmente abita e si comunica la Trinità; per questo la Chiesa ha messo la festa del Corpus Domini dopo quella della Trinità. Giovedì prossimo, secondo la tradizione romana, celebreremo la Santa Messa a San Giovanni in Laterano e poi faremo la processione con il Santissimo Sacramento. Invito i romani e i pellegrini a partecipare per esprimere il nostro desiderio di essere un popolo «adunato nell'unità del Padre e del figlio e dello Spirito Santo». Vi aspetto tutti - ha concluso - il prossimo giovedì per la messa e la processione del Corpus Domini".
21/09/2014
02/05/2018 08:08