Papa: vicini agli anziani nei sotterranei per sfuggire alle bombe
All'udienza generale del mercoledì il grazie ai polacchi che stanno accogliendo i profughi ucraini. "La nostra preghiera e il digiuno ricordano che la pace inizia sempre dalla nostra conversione personale". Nella catechesi una riflessione sulla longevità come simbolo e opportunità: "La prepotenza dei tempi dell'orologio sia convertita alla bellezza dei ritmi della vita".
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Tanti anziani in Ucraina sono sotto terra per difendersi. Portiamo nel cuore il ricordo di questo popolo”. Ha fatto ancora apertamente riferimento al dramma della guerra in Ucraina papa Francesco, oggi, rivolgendosi ai fedeli al termine dell’udienza generale del mercoledì nell’aula Paolo VI in Vaticano. In continuità con il tema del nuovo ciclo di catechesi dedicato al tema della vecchiaia, il pontefice ha ricordato i tanti anziani che a Kiev e nelle altre città Ucraine si trovano in queste ore nei sotterranei per scampare ai bombardamenti.
L’occasione è stata la storia personale del frate che all’udienza ha letto i saluti in polacco: “Questo frate - ha spiegato Francesco - è ucraino e i suoi genitori sono in questo momento nei rifugi per difendersi dalle bombe in un posto vicino a Kiev. Accompagniamo lui e tutto il popolo che sta soffrendo dei bombardamenti”. Poco prima aveva ringraziato espressamente la Polonia per aver aperto i propri confini e le stesse porte delle case ai profughi ucraini: “State offrendo generosamente a loro tutto il necessario perché possano vivere dignitosamente, nonostante la drammaticità del momento. Vi sono profondamente grato e vi benedico di cuore”. Ricordando poi la giornata di digiuno e preghiera per la pace convocata per oggi ha ricordato che "la pace nel mondo inizia sempre con la nostra conversione personale, la sequela di Cristo".
Nella sua catechesi - prendendo spunto dal brano della Genesi in cui si parla dei patriarchi che vivevano secoli dopo aver generato i propri figli (Gn. 5,1-5) - ha proposto una riflessione sulla longevità come simbolo e opportunità. “È come se la trasmissione della vita umana, così nuova nell’universo creato, chiedesse una lenta e prolungata iniziazione”, ha commentato. Un’esperienza in cui “è indispensabile il sostegno reciproco tra le generazioni, per decifrare le esperienze e confrontarsi con gli enigmi della vita”.
“Ogni passaggio d’epoca, nella storia umana, ci ripropone questa sensazione: è come se dovessimo riprendere da capo e con calma le nostre domande sul senso della vita, quando lo scenario della condizione umana appare affollato di esperienze nuove e di interrogativi inediti”. L’assimilazione richiede pazienza, ma questo oggi si scontra con “l’eccesso di velocità, che ormai ossessiona tutti i passaggi della nostra vita, rendendo ogni esperienza più superficiale e meno ‘nutriente’. I giovani sono vittime inconsapevoli di questa scissione fra il tempo dell’orologio, che vuole essere bruciato, e i tempi della vita, che richiedono una giusta ‘lievitazione’”. Il senso della vita, infatti, “non è solo nell’età adulta” ma dentro ogni esperienza, “dalla nascita alla morte”.
Di qui l’importanza dell’alleanza tra le due generazioni estreme della vita i bambini e gli anziani - alla quale proprio papa Francesco ha voluto dedicare la Giornata dei nonni, che la Chiesa celebra il 25 luglio. Ma è un tema che ha a che fare con tutte le dimensioni della vita, compreso l’habitat in cui viviamo. “La città moderna è tendenzialmente ostile agli anziani (e non per caso lo è anche per i bambini). Ciascuno si aggrappa al proprio pezzetto, che galleggia sui flussi della città-mercato, per la quale i ritmi lenti sono perdite e la velocità è denaro. L’eccesso di velocità polverizza la vita, non la rende più intensa”.
La pandemia, ha ricordato il pontefice, ha imposto dolorosamente una battuta d’arresto “al culto ottuso della velocità. E in questo periodo i nonni hanno fatto da argine alla ‘disidratazione’ affettiva dei più piccoli”. La sfida allora è raccogliere l’opportunità che la maggiore longevità della vita umana offre, la possibilità di “accrescere l’alleanza tra tutti i tempi della vita. Lo Spirito – ha concluso il papa - ci conceda l’intelligenza e la forza per questa riforma: la prepotenza del tempo dell’orologio dev’essere convertita alla bellezza dei ritmi della vita. L’alleanza delle generazioni è indispensabile. Dio ci aiuti a trovare la musica adatta per questa armonizzazione”.
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