Papa: un viaggio per portare la fraternità, la giustizia e la libertà di Gesù
All’udienza generale Francesco ha ripercorso le tappe in Mozambico, Madagascar e Mauritius. Prima di partire e al ritorno la visita alla Madonna, Salus populi romani “perché mi accompagni”. “Con la Madonna vado sicuro”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – In Mozambico per “spargere semi di speranza, pace e riconciliazione in una terra che ha sofferto tanto nel recente passato a causa di un lungo conflitto”, in Madagascar per portare l’auspicio che “il popolo malgascio possa superare le avversità e costruire un futuro di sviluppo coniugando il rispetto dell’ambiente e la giustizia sociale” e a Mauritius “ho manifestato l’apprezzamento per l’impegno di armonizzare le differenze in un progetto comune, e ho incoraggiato a portare avanti anche nell’oggi la capacità di accoglienza, come pure lo sforzo di mantenere e sviluppare la vita democratica”. Papa Francesco ha sintetizzato così, all’udienza generale di oggi, il viaggio in Africa concluso ieri sera.
Alle 20mila persone presenti in piazza san Pietro, il Papa ha anche ricordato la sua abitudine di recarsi, prima di partire e al ritorno da ogni viaggio dalla Madonna, Salus populi romani, conservata a Santa Maria Maggiore, “perché mi accompagni”. “Con la Madonna vado sicuro”.
“La speranza del mondo – ha detto Francesco, iniziando il suo discorso - è Cristo, e il suo Vangelo è il più potente lievito di fraternità, di libertà, di giustizia e di pace per tutti i popoli. Con la mia visita, sulle orme di santi evangelizzatori, ho cercato di portare questo lievito alle popolazioni mozambicane, malgasce e mauriziane”.
“In Mozambico sono andato a spargere semi di speranza, pace e riconciliazione in una terra che ha sofferto tanto nel recente passato a causa di un lungo conflitto armato, e che nella scorsa primavera è stata colpita da due cicloni che hanno causato danni molto gravi. La Chiesa continua ad accompagnare il processo di pace, che ha fatto un passo avanti anche il 1° agosto scorso con un nuovo Accordo tra le parti. E qui vorrei soffermarmi per ringraziare la Comunità di Sant’Egidio che ha lavorato tanto per questo processo”.
“La mia visita in Mozambico è culminata nella Messa, celebrata sotto la pioggia. Ma tutti erano felici: i canti, le danze religiose, ma tutti erano felici. Lì è risuonato l’appello del Signore Gesù: «Amate i vostri nemici» (Lc 6,27), il seme della vera rivoluzione, quella dell’amore, che spegne la violenza e genera fraternità”.
“Da Maputo ci siamo trasferiti ad Antananarivo, capitale del Madagascar. Un Paese ricco di bellezze e risorse naturali, ma segnato da tanta povertà. Ho auspicato che, animato dal suo tradizionale spirito di solidarietà, il popolo malgascio possa superare le avversità e costruire un futuro di sviluppo coniugando il rispetto dell’ambiente e la giustizia sociale. Come segno profetico in questa direzione, ho visitato la ‘Città dell’amicizia’ – Akamasoa, fondata da un missionario, padre Pedro Opeka: là si cerca di unire lavoro, dignità, cura dei più poveri, istruzione per i bambini. Tutto animato dal Vangelo. Ad Akamasoa, presso la cava di granito, ho elevato a Dio la Preghiera per i lavoratori”.
“La giornata di lunedì scorso è stata dedicata alla visita alla Repubblica di Mauritius, nota meta turistica, ma che ho scelto come luogo di integrazione tra diverse etnie e culture. Infatti, nel corso degli ultimi due secoli, a quell’arcipelago sono approdate diverse popolazioni, specialmente dall’India; e dopo l’indipendenza ha conosciuto un forte sviluppo economico e sociale. Lì è forte il dialogo interreligioso e anche l’amicizia tra i capi delle religioni”.
“La santa Messa è stata celebrata presso il Monumento di Maria Regina della Pace, in memoria del beato Jacques-Désiré Laval, detto ‘apostolo dell’unità mauriziana’. Il Vangelo delle Beatitudini, carta d’identità dei discepoli di Cristo, in quel contesto è antidoto contro la tentazione di un benessere egoistico e discriminatorio, ed è lievito di vera felicità, impregnata di misericordia, di giustizia e di pace. Sono stato colpito dal lavoro che i vescovi fanno per l’evangelizzazione e per i poveri. In seguito, nell’incontro con le Autorità di Mauritius, ho manifestato l’apprezzamento per l’impegno di armonizzare le differenze in un progetto comune, e ho incoraggiato a portare avanti anche nell’oggi la capacità di accoglienza, come pure lo sforzo di mantenere e sviluppare la vita democratica”.