Papa: tutti i governi si sforzino di rispettare gli impegni assunti contro la crisi climatica
Ricevendo i partecipanti alla Conferenza Internazionale Saving our Common Home and the Future of Life on Earth, nel terzo anniversario dell’enciclica Laudato si’, Francesco afferma che “La riduzione dei gas serra richiede onestà, coraggio e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e più inquinanti”
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Tutti i governi dovrebbero sforzarsi di onorare gli impegni assunti a Parigi per evitare le peggiori conseguenze della crisi climatica” e le istituzioni internazionali “possono favorire riforme efficaci per uno sviluppo più inclusivo e sostenibile”. L’udienza di oggi ai partecipanti alla Conferenza Internazionale Saving our Common Home and the Future of Life on Earth, nel terzo anniversario dell’enciclica Laudato si’, ha dato occasione a papa Francesco di ribadire il principio che per scongiurare il pericolo “di lasciare alle generazioni future macerie, deserti e sporcizia” è necessaria “un’azione organica e concertata di ecologia integrale”.
“La riduzione dei gas serra – ha ammonito - richiede onestà, coraggio e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e più inquinanti”
“Il Vertice COP24 sul clima, programmato a Katowice (Polonia) nel dicembre prossimo – ha sottolineato - può essere una pietra miliare nel cammino tracciato dall’Accordo di Parigi del 2015. Tutti sappiamo che molto deve essere fatto per l’attuazione di quell’Accordo. Tutti i governi dovrebbero sforzarsi di onorare gli impegni assunti a Parigi per evitare le peggiori conseguenze della crisi climatica. «La riduzione dei gas serra richiede onestà, coraggio e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e più inquinanti» (ibid., 169). Non possiamo permetterci di perdere tempo in questo processo”.
In tale processo anche “autorità locali, gruppi della società civile, istituzioni economiche e religiose possono favorire la cultura e la prassi ecologica integrale”. Il Papa, auspicando che eventi come il Summit sull’azione globale per il clima, in programma dal 12 al 14 settembre a San Francisco, offrano risposte adeguate, ha affermato che anche le istituzioni finanziarie “hanno un importante ruolo da giocare”. “E’ necessario – ha detto i proposito - uno spostamento del paradigma finanziario al fine di promuovere lo sviluppo umano integrale. Le Organizzazioni internazionali, come ad esempio il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, possono favorire riforme efficaci per uno sviluppo più inclusivo e sostenibile. La speranza è che «la finanza […] ritorni ad essere uno strumento finalizzato alla miglior produzione di ricchezza e allo sviluppo”.
E anche le religioni, in particolare le Chiese cristiane, hanno un ruolo-chiave da giocare per sostenere e stimolare la conversione ecologica. “La Giornata di preghiera per il creato e le iniziative ad essa connesse, iniziate in seno alla Chiesa ortodossa, si vanno diffondendo nelle comunità cristiane in ogni parte del mondo”.
Altri attori centrali, per il Papa, sono i giovani e i popoli indigeni, al centro dei due prossimi sinodi della Chiesa cattolica e in prima linea nella sfida ecologica integrale. “È triste vedere – ha commentato - le terre dei popoli indigeni espropriate e le loro culture calpestate da un atteggiamento predatorio, da nuove forme di colonialismo, alimentate dalla cultura dello spreco e dal consumismo”.
Da Francesco, infine, l’incoraggiamento a continuare “a lavorare per il radicale cambiamento richiesto dalle presenti circostanze”. “L’ingiustizia non è invincibile”.