Papa: sul clima “l’uomo è uno stupido, un testardo che non vede”
Sull’aereo che lo ha riportato a Roma Francesco ha parlato di clima, Venezuela e migranti. Bene l’Italia e la Grecia. Accogliere e integrare, “ma un governo deve gestire questo problema con la virtù propria della prudenza”. La speranza che Trump faccia marcia indietro su “dreamers”.
Roma (AsiaNews) – La responsabilità politica di chi nega le responsabilità dell’uomo sul cambiamento del clima, l’immigrazione che deve significare integrazione, ma tenendo presente “quanti posti hai” e la speranza che Trump non mandi avanti l’espulsione dei “dreamers”, l’auspicio di un intervento dell’Onu per un Venezuela per il quale la Santa Sede si è molto impegnata. Sono i temi principali dei quali papa Francesco ha parlato con i giornalisti durante il volo di ritorno che lo ha riportato a Roma.
Le migrazioni. Francesco nega di aver parlato di tale argomento col primo ministro italiano Gentiloni ed esprime “gratitudine per l’Italia e la Grecia perché hanno aperto il cuore ai migranti. Accoglierli è un comandamento di Dio… Ma un governo deve gestire questo problema con la virtù propria della prudenza. E dunque, primo: quanti posti hai. Secondo: non solo accoglierli, ma anche integrarli. Ho visto esempi in Italia di integrazione bellissima. Quando sono andato all’università Roma Tre, l’ultima dei quattro studenti che mi hanno fatto domande mi sembrava di conoscerne la faccia. È una di quelli che sono venuti da Lesbo con me nell’aereo. Ha imparato la lingua, ha fatto l’equiparazione degli studi. Questo si chiama integrare. Tre: c’è un problema umanitario. L’umanità prende coscienza di questi lager, delle condizioni in cui questi migranti vivono nel deserto, ho visto delle foto. Ho l’impressione che il governo italiano stia facendo di tutto in campo umanitario, per risolvere anche problemi che non si potrebbe assumere. Allora: cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria. Poi però c’è il nostro inconscio collettivo che pensa: l’Africa va sfruttata. Bisogna capovolgere questo: l’Africa è amica e va aiutata”.
In tema di migranti c’è anche la minaccia di espellere dagli Usa la legge a favore di 800mila giovani, figli di immigrati illegali. “Ho sentito dell’abolizione di questa legge, ma non ho potuto leggere gli articoli, su come e perché si è presa questa decisione. Non conosco bene la situazione. Però staccare i giovani dalla famiglia non è una cosa che porta buoni frutti né per i giovani, né per la famiglia. Questa legge viene dall’esecutivo e non dal Parlamento: se è così, ho speranza che ci si ripensi un po’. Ho sentito parlare il presidente degli Stati Uniti, che si presenta come un pro-life. Se è un bravo pro-life, capisce l’importanza della famiglia e della vita: va difesa l’unità della famiglia”.
Quanto a chi nega l’influenza dell’uomo sul clima “Chi nega questo deve chiederlo agli scienziati: loro parlano chiarissimo, sono precisi. L’altro giorno è uscita la notizia di quella nave russa che è andata dalla Norvegia al Giappone e ha attraversato il Polo Nord senza trovare ghiaccio. Da un’università hanno detto che abbiamo soltanto tre anni per tornare indietro, al contrario ci saranno conseguenze terribili. Io non so se i tre anni sono veri o no, ma se non torniamo indietro, cadiamo giù! Il cambiamento climatico si vede nei suoi effetti, e tutti noi abbiamo una responsabilità morale nel prendere decisioni. Credo sia una cosa molto seria. Ciascuno ha la sua responsabilità morale e i politici hanno la loro. Che uno chieda agli scienziati e poi decida. La storia giudicherà sulle sue decisioni’“. ‘“Mi viene in mente una frase dell’Antico Testamento: l’uomo è uno stupido, un testardo che non vede. È l’unico animale che cade due volte nella stessa buca. La superbia, la sufficienza… e poi c’è il ‘dio tasca’. Tante decisioni dipendono dai soldi”.
Sul Venezuela, poi, con Maduro che usa parole violente contro i vescovi, e afferma invece di essere “con Papa Francesco” . “Credo che la Santa Sede abbia parlato in modo forte e chiaro. Quello che dice Maduro, lo spieghi lui. Io non so che cosa abbia in mente. La Santa Sede ha fatto tanto, ha inviato quel gruppo di lavoro composto dai quattro ex presidenti, un nunzio di primo livello; ha parlato con le persone e pubblicamente. Io tante volte all’Angelus ho parlato cercando sempre un’uscita, offrendo aiuto per uscire da questa situazione, ma sembra che la cosa sia molto difficile e ciò che è più doloroso è il problema umanitario: tanta gente che scappa o soffre. Dobbiamo aiutare a risolvere la situazione in ogni modo. Credo che le Nazioni Unite devono farsi sentire lì per aiutare”.
La Colombia, infine. “Il motto di questo viaggio era ‘Facciamo il primo passo’. Ritornando mi piacerebbe che il motto fosse: ‘Facciamo il secondo passo’. Sono circa 54 anni di guerriglia, e lì si accumula molto odio, molte anime malate. La malattia non è colpevole, viene… Queste guerriglie e i paramilitari hanno fatto peccati brutti e hanno portato questa malattia dell’odio. Ma ci sono passi che danno speranza. L’ultimo è il cessate il fuoco del ELN (Esercito di Liberazione Nazionale), e lo ringrazio tanto. Ho percepito una voglia di andare avanti che va oltre i negoziati in atto, una forza spontanea. Lì c’è la voglia del popolo. Il popolo vuole respirare e dobbiamo aiutarlo con la vicinanza e la preghiera“.