Papa: spesso è la donna che rende il matrimonio una Chiesa domestica
Illustrando la figura di santa Brigida di Svezia, Benedetto XVI sottolinea il ruolo delle donne nella famiglia e nella Chiesa. L'Europa sappia alimentare le sue radici cristiane. Appello alla comunità internazionale per “fornire il necessario aiuto e alleviare le pene di quanti soffrono” per le conseguenze delle “devastazioni” in Indonesia e in Benin.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Il matrimonio può essere un vero cammino di santità e “non poche volte è la donna che riesce a far percorrere al marito un cammino di fede”. Così fu per santa Brigida di Svezia, “figura eminente nella storia dell’Europa”, “santa donna che ancora oggi ha molto da insegnare agli uomini, alla Chiesa, al mondo”, ma anche oggi sono “non poche volte, è la donna che, con la sua sensibilità religiosa, con la delicatezza e la dolcezza, riesce a far percorrere al marito un cammino di fede. Penso con riconoscenza a tante donne che, giorno dopo giorno, ancor oggi illuminano le proprie famiglie con la loro testimonianza di vita cristiana. Possa lo Spirito del Signore suscitare anche oggi la santità degli sposi cristiani, per mostrare al mondo la bellezza del matrimonio vissuto secondo i valori del Vangelo: l’amore, la tenerezza, l’aiuto reciproco, la fecondità nella generazione e nell’educazione dei figli, l’apertura e la solidarietà verso il mondo, la partecipazione alla vita della Chiesa”.
E’ il commento fatto oggi da Benedetto XVI, illustrando la figura della santa svedese, alla quale ha dedicato il suo discorso alle circa 25mila persone presenti all’udienza generale, ancora mirata alle grandi figure femminili della Chiesa del Medio Evo.
L’incontro ha dato al Papa anche l’occasione per lanciare un appello per le popolazioni dell’Indonesia e del Benin, colpite le prime da uno tsunami e un’eruzione, le seconde da violente alluvioni. Benedetto XVI ha espresso “vicinanza e preghiera” e ha chiesto alla comunità internazionale di “prodigarsi per fornire il necessario aiuto e alleviare le pene di quanti soffrono per queste devastazioni”.
Tornando al discorso per l’udienza il Papa ha detto che santa Brigida da un lato è esempio di “vera spiritualità coniugale”, dall’altro, colei che Giovanni Paolo II ha proclamato nel 1999 compatrona di tutta Europa, “testimonia come il cristianesimo abbia veramente permeato al vita di tutti i popoli di questo continente” e fa rinnovare la speranza che il Vecchio continente “sappia sempre alimentarsi alle sue radici cristiane”. Ancora, ella dimostra come il ruolo della donna nella Chiesa, “senza coincidere con il sacerdozio ordinato, è altrettanto importante per la crescita spirituale della comunità”.
Il fatto, infine, che sia vissuta quando la Chiesa non era ancora divisa ha spinto Benedetto XVI a rivolgere a lei la preghiera di “ottenere da Dio la grazia tanto attesta dell’unita di tutti i cristiani”.
Il Papa ha ricordato che Brigida nacque nel 1103 in Svezia, a Finsta, “in una nazione che da tre secoli aveva accolto la fede cristiana”. Nella sua vita si distinguono due periodi.
“Il primo è caratterizzato dalla sua condizione di donna felicemente sposata” con Ulf Gudmarsson. Il loro matrimonio durò 28 anni fino alla morte di lui. Ebbero otto figli di cui la seconda, Karin, è venerata come santa. “Ciò è un segno eloquente dell’impegno educativo di Brigida nei confronti dei propri figli”.
Brigida “esercitò influsso molto positivo sulla sua famiglia che grazie alla sua presenza divenne una vera Chiesa domestica”. Con il marito adottò la regola del Terz’ordine francescano. Si occupava dei poveri e fondò anche un ospedale. “Questo primo periodo ci aiuta ad apprezzare quella che oggi potremmo definire un’autentica spiritualità coniugale. Insieme gli sposi cristiani possono compiere un vero cammino di santità”.
Il secondo periodo della vita della santa ha inizio con la morte del marito, avvenuta nel 1344. “Rinunciò ad altre nozze per approfondire l’unione con il Signore attraverso la preghiera, la penitenza e le opere di carità. Anche le vedove cristiane, dunque, possono trovare in questa Santa un modello da seguire”. Brigida distribuì i suoi beni ai poveri e iniziò una serie di pellegrinaggi. Nel 1349 Brigida lasciò per sempre la Svezia e si recò a Roma. “Non solo intendeva prendere parte al Giubileo del 1350, ma desiderava anche ottenere dal Papa l’approvazione della regola di un ordine religioso che intendeva fondare”, composto da monaci e monache sotto l’autorità dell’abbadessa. “Questo è un elemento che non deve stupirci: nel Medioevo esistevano fondazioni monastiche con un ramo maschile e un ramo femminile, ma con la pratica della stessa regola monastica, che prevedeva la direzione dell’abbadessa. Di fatto, nella grande tradizione cristiana, alla donna è riconosciuta una dignità propria, e – sull’esempio di Maria, Regina degli Apostoli – un proprio posto nella Chiesa, che, senza coincidere con il sacerdozio ordinato, è altrettanto importante per la crescita spirituale della Comunità. Inoltre, la collaborazione di consacrati e consacrate, sempre nel rispetto della loro specifica vocazione, riveste una grande importanza nel mondo d’oggi”.
Morì nel 1373 e fu canonizzata nel 1391 da Bonifacio IX.
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