15/04/2019, 13.19
VATICANO
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Papa: serve una ‘rivoluzione culturale’ che faccia crescere una mentalità solidale

Francesco l’ha auspicato ricevendo la Lega che riunisce i dilettanti calcistici italiani per i 60 anni della sua fondazione. “Superare tutti i muri che ingiustamente dividono le persone promuovendo il coinvolgimento e la valorizzazione di tutti, secondo uno spirito di squadra che è la vera speranza dell’umanità”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Una “rivoluzione culturale” che faccia crescere una “mentalità solidale”, attenta quindi alle persone, anche quelle più deboli, e all’ambiente. Lo auspica papa Francesco che ne ha parlato oggi, ricevendo la Lega che riunisce i dilettanti calcistici italiani per i 60 anni della sua fondazione.

Nel suo intervento, fatto anche di riferimenti al gioco di squadra, Francesco ha posto nella promozione della mentalità solidale “la realizzazione di campi senza barriere”, per “superare tutti i muri che ingiustamente dividono le persone promuovendo il coinvolgimento e la valorizzazione di tutti, secondo uno spirito di squadra che è la vera speranza dell’umanità”.

“Avere uno spirito solidale, mediante una «partecipazione attiva allo sviluppo della vita sociale e culturale della collettività» (Codice etico, art. 2,1) – ha detto ancora -  significa tendere la mano a chi è caduto o ha subito un fallo, oppure zoppica perché si è fatto male; significa non denigrare chi non primeggia, ma trattarlo alla pari; significa comprendere che il campionato non parte se si è da soli, e che anche nella nostra società ci si può salvare solo insieme, mentre ci si perde se si lascia che chi è più debole rimanga ai margini e si senta come uno scarto”.

Si tratta, poi, di avere chiari quali sono i “vero obiettivi”, i “goal”. Questo è fondamentale in un contesto culturale che spinge a “correre senza fermarci”, lasciando però vuoti nell’anima e rendendo “il tempo una corsa priva di un obiettivo chiaro”. Non perché si possa sempre vincere, ma per essere consapevoli di quello che si sta facendo e dei mezzi più adatti per conseguire il risultato. In questo senso lo sport è una “formidabile palestra” perché richiede non solo abilità tecnica, ma spirito di squadra, disponibilità a collaborare con gli altri, essere positivi: a poco serve colpire bene il pallone, se non si è poi capaci di discutere con calma con l’arbitro o con gli avversari o se non si accetta di aver sbagliato un rigore.

Parlando di gioco, Francesco ha anche sottolineato l’importanza che i genitori trovino il tempo di giocare con i loro figli. “Quando io confesso i genitori, papà e mamme, e mi dicono di aver figli piccoli, la prima domanda che io faccio è: ‘Ma lei, gioca con i suoi figli?’. E tante volte dicono: ‘Non ho tempo’, ‘non mi è venuto in mente’. Per favore, quando in una famiglia si perde questa capacità del gioco con i figli, si perde anche una dimensione molto grande. Pensiamo alla società. Anche voi su questo potrete ‘predicare’ che il gioco non è soltanto nello stadio, nel momento che si fa la partita, ma è anche … Va oltre, va alle famiglie, va … Come questo esempio”

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