Papa: responsabilità nell'uso dei media, per abbattere i muri dell'incomprensione
Prima di cantare il Regina Caeli, papa Benedetto XVI ricorda la Giornata Mondiale per le Comunicazioni sociali, e fa appello alla responsabilità personale di fronte all'ambiguità dei media, capaci di fomentare la violenza o di costruire vincoli di amicizia.
Città del Vaticano (AsiaNews) Continua la novità nell'appuntamento domenicale del papa: di fronte alle decine di migliaia di pellegrini, quest'oggi - come anche domenica scorsa - il papa non ha recitato, ma cantato il Regina Caeli, la preghiera mariana del tempo di Pasqua.
Nella riflessione prima della preghiera, il papa ha commentato il messaggio per la Giornata Mondiale per le Comunicazione Sociali, che si tiene ogni anno per la festa dell'Ascenzione. Quest'anno il tema è: "I mezzi di comunicazione al servizio della comprensione tra i popoli". I media ha detto Benedetto XVI - sono "una straordinaria risorsa per promuovere la solidarietà" fra gli uomini e le culture. Ma essi possono anche "alimentare il pregiudizio e il disprezzo tra gli individui e i popoli". Il Papa ha sottolineato che è importante far appello alla responsabilità personale perché attraverso una comunicazione obbiettiva, il rispetto della "dignità umana" e l'attenzione al "bene comune", si incrementi la solidarietà fra i popoli.
Questo è stato il secondo appuntamento domenicale di Benedetto XVI. Dopo la preghiera del Regina Caeli, il papa ha salutato i vari gruppi presenti in diverse lingue.
Ecco il testo delle parole dette da Benedetto XVI nell'introdurre la preghiera mariana:
Cari Fratelli e Sorelle!
Oggi in molti Paesi, tra cui l'Italia, si celebra la solennità dell'Ascensione del Signore al Cielo. In questa festa la Comunità cristiana è invitata a volgere lo sguardo a Colui che, quaranta giorni dopo la sua risurrezione, fra lo stupore degli Apostoli "fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo" (At 1,9). Siamo pertanto chiamati a rinnovare la nostra fede in Gesù, l'unica vera àncora di salvezza per tutti gli uomini. Salendo al Cielo, Egli ha riaperto la via verso la nostra patria definitiva, che è il paradiso. Ora, con la potenza del suo Spirito, ci sostiene nel quotidiano pellegrinaggio sulla terra.
Nell'odierna domenica si tiene la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema "I mezzi di comunicazione al servizio della comprensione tra i popoli". Nell'attuale epoca dell'immagine i mass media costituiscono effettivamente una straordinaria risorsa per promuovere la solidarietà e l'intesa della famiglia umana. Ne abbiamo avuto recentemente una prova straordinaria in occasione della morte e delle solenni esequie dell'amato mio Predecessore Giovanni Paolo II. Tutto dipende, però, dal modo in cui vengono usati. Questi importanti strumenti della comunicazione possono favorire la conoscenza reciproca e il dialogo, oppure, al contrario, alimentare il pregiudizio e il disprezzo tra gli individui e i popoli; possono contribuire a diffondere la pace o a fomentare la violenza. Ecco perché occorre sempre fare appello alla responsabilità personale; è necessario che tutti facciano la loro parte per assicurare in ogni forma di comunicazione obiettività, rispetto della dignità umana e attenzione al bene comune. In tal modo si contribuisce ad abbattere i muri di ostilità che ancora dividono l'umanità, e si possono consolidare quei vincoli di amicizia e di amore che sono segni del Regno di Dio nella storia.
Ritorniamo al mistero cristiano dell'Ascensione. Dopo che il Signore fu salito al Cielo, i discepoli si raccolsero in preghiera nel Cenacolo, con la Madre di Gesù (cfr At 1,14), invocando insieme lo Spirito Santo, che li avrebbe rivestiti di potenza per la testimonianza da rendere a Cristo risorto (cfr Lc 24,49; At 1,8). Ogni comunità cristiana, unita alla Vergine Santissima, rivive in questi giorni tale singolare esperienza spirituale in preparazione alla solennità della Pentecoste. Anche noi ci rivolgiamo ora a Maria con il canto del Regina Caeli, implorando la sua protezione sulla Chiesa e specialmente su quanti si dedicano all'opera di evangelizzazione mediante i mezzi della comunicazione sociale.