Papa: oggi più che mai si grida ‘libertà’, ma spesso si è schiavi
“La mia libertà è cristiana? Sono libero? O sono schiavo delle mie passioni, delle mie ambizioni, di tante cose, delle ricchezze, della moda? Sembra uno scherzo, ma quanta gente è schiava della moda! (…) Pensiamo alla nostra libertà, in questo mondo che è un po’ ‘schizzoide’, schizofrenico, no? Grida: ‘Libertà, libertà, libertà!’, ma è più schiavo, schiavo, schiavo. Pensiamo a questa liberà che Dio, in Gesù, ci dona”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Oggi più che mai si grida “libertà”, ma spesso si è schiavi delle passioni, delle ambizioni e non si ha la vera libertà, quella di dare spazio a Dio nella vita e seguirlo con gioia anche nella sofferenza. L’ha detto papa Francesco nella messa che ha celebrato stamattina a Casa santa Marta che, prendendo spunto dagli Atti degli apostoli (5,34-42) e dal Vangelo di Giovanni (6,1-15) sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci. ha proposto tre esempi di libertà: il fariseo Gamaliele, gli apostoli Pietro e Giovanni e Gesù stesso.
La prima persona libera sulla quale ci fa riflettere la Liturgia è Gamaliele, il dottore della legge fariseo che, negli Atti degli apostoli, convince il sinedrio a liberare Pietro e Giovanni, in carcere per aver guarito un paralitico. Gamaliele, ha affermato Francesco, è un ‘”uomo libero, pensa a mente fredda, li fa ragionare”, li convince che “il tempo fa il suo lavoro”. “L’uomo libero non ha paura del tempo: lascia fare a Dio. Dà spazio, perché Dio agisca nel tempo. L’uomo libero è paziente. E questo era un ebreo – non era un cristiano, non aveva riconosciuto Gesù salvatore – ma era un uomo libero. Fa il suo pensiero, lo offre agli altri e è accettato. La libertà non è impaziente”.
Anche Pilato pensava bene, a mente fredda e si accorse che Gesù era innocente. “Ma non è riuscito a risolvere il problema, perché non era libero, era attaccato alla promozione”, “gli mancava il coraggio della libertà perché era schiavo del carrierismo, dell’ambizione, del suo successo”.
Il secondo esempio di libertà sono Pietro e Giovanni, “che avevano guarito il paralitico, e adesso erano davanti al sinedrio”. Il sinedrio alla fine li libera, ma li fa flagellare, anche se innocenti. Puniti ingiustamente, “se ne andarono via dal sinedrio lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù”. “Questa è la gioia di imitare Gesù. È – ha sottolineato Francesco - un’altra libertà: più grande, più larga, più cristiana”. Pietro poteva andare dal giudice e fare causa contro il sinedrio e chiedere un risarcimento. E invece era gioioso, come Giovanni “perché avevano sofferto in nome di Gesù”. Forse ricordavano le parole di Gesù: “Beati voi, quando sarete insultati, perseguitati, a causa mia. Beati voi”. “Erano liberi nella sofferenza, per seguire Gesù”. E’ l’atteggiamento cristiano: “Signore, tu mi hai dato tanto, hai sofferto tanto per me. Cosa posso fare per te? Prendi, Signore, la mia vita, la mia mente, il mio cuore, tutto è tuo”. “Questa è la libertà di un innamorato di Gesù Cristo. Sigillato dallo Spirito Santo, con la fede in Gesù Cristo. Tu hai fatto questo per me, io faccio questo per te. Anche oggi ce ne sono tanti, in carcere, cristiani, torturati, che portano avanti questa libertà: di confessare Gesù Cristo”.
Il terzo esempio è Gesù stesso, che fa il miracolo della moltiplicazione dei pani. Alla fine la gente è entusiasta e Gesù capisce “che venivano a prenderlo per farlo re”. Allora si ritira di nuovo sul monte. “Si staccò dal trionfalismo. Non si lasciò ingannare da questo trionfalismo. Era libero”. Come nel deserto, quando respinge le tentazioni di Satana “perché era libero, e la sua libertà era seguire la volontà del Padre”. “E finirà nella croce. È l’esempio di libertà più grande: Gesù”. “Pensiamo in questo giorno – ha concluso il Papa - alla mia libertà, la nostra libertà. Tre esempi – Gamalièle; Pietro e Giovanni; e Gesù stesso – la mia libertà è cristiana? Sono libero? O sono schiavo delle mie passioni, delle mie ambizioni, di tante cose, delle ricchezze, della moda? Sembra uno scherzo, ma quanta gente è schiava della moda! (…) Pensiamo alla nostra libertà, in questo mondo che è un po’ ‘schizzoide’, schizofrenico, no? Grida: ‘Libertà, libertà, libertà!’, ma è più schiavo, schiavo, schiavo. Pensiamo a questa liberà che Dio, in Gesù, ci dona”.
13/02/2014
04/07/2022 12:09